MILANO (Reuters) - Cifre discordanti fra sindacati e azienda sull'adesione allo sciopero nazionale dei dipendenti Enel, svoltosi oggi dopo l'esplosione martedì nella centrale idroelettrica di Bargi, gestita da Enel Green Power, che ha provocato la morte di almeno cinque persone.

Secondo quanto ha riferito a Reuters Ilvo Sorrentino, segretario nazionale Filctem Cgil, l'adesione è stata molto alta.

Secondo un portavoce dell'azienda, invece, l'adesione del personale si è attestata all'8,7%.

"La manifestazione a Bologna è andata benissimo, i dati definitivi sullo sciopero non ci sono anche perché abbiamo la questione di garantire i servizi essenziali che regolamentano lo sciopero nel settore elettrico. Si può dire che l'adesione fra i dipendenti Enel è stata molto alta, indicativamente oltre il 50% in varie parti d'Italia", ha sottolineato Sorrentino.

Secondo il sindacalista, la tragedia della centrale nell'Appennino bolognese, nel bacino artificiale di Suviana, ha fatto emergere la questione normativa sulle centrali idroelettriche. "Dal 2018 il passaggio delle concessioni in capo alle regioni ha comportato che non c'è più la garanzia degli investimenti. Le aziende lavorano sempre di più facendo ricorso alla manutenzione straordinaria e le professionalità si stanno disperdendo".

Sorrentino ricorda che "da due mesi i lavoratori dell'Enel sono in vertenza contro l'azienda e lo scorso 8 marzo ha scioperato più del 90% dei lavoratori contro le esternalizzazioni e per la sicurezza".

(Giancarlo Navach, editing Claudia Cristoferi)