MILANO (MF-DJ)--I top manager di Piazza Affari hanno pagato, come capitato per gran parte delle aziende quotate, lo scotto della pandemia. Almeno in termini di stipendi incassati per l'attività svolta nel 2020.

Il calo, anno su anno è stato nell'ordine del 20%. Questo è emerso dall'indagine realizzata da MF-Milano Finanza sulle remunerazione dei vertici delle società del listino principale: delle 40 aziende del Ftse-Mib non è stato possibile valutare e calcolare le retribuzioni di Enel, Pirelli e Poste Italiane che non hanno ancora depositato la relazione di remunerazione in vista dell'annuale assemblea degli azionisti.

L'ammontare complessivo dei compensi per i presidenti, gli amministratori delegati, i direttori generali e gli altri dirigenti con responsabilità strategiche è di 255,5 milioni. Tra l'altro va evidenziato che in diversi casi i ceo delle società quotate hanno volontariamente rinunciato a parte dei compensi devolvendo somme a favore di progetti per la lotta al Covid-19. Un andamento, quello registrato sulla borsa milanese, in controtendenza rispetto a quanto avvenuto a Wall Street. Perché da una analisi del Wall Street Journal la retribuzione media dei ceo di più di 300 delle big company quotate ha raggiunto i 13,7 milioni di dollari annui rispetto ai 12,8 milioni di dollari incassati nel 2019.

La classifica degli stipendi delle società del Ftse Mib è guidata da Mike Manley, ceo di Fca fino alla fusione con Psa e alla nascita della holding Stellantis. Il manager americano, che ora gestisce le attività d'Oltreoceano della casa automobilistica italo-francese, lo scorso anno ha incassato uno stipendio di oltre 11 milioni.

Una cifra elevata ma inferiore dell'11,68% rispetto a quella ottenuta nel 2019. L'emolumento di Manley pesa per un terzo dei compensi garantiti dalla galassia dei business della famiglia Agnelli-Elkann ai vertici e ai dirigenti della prima linea delle principali società quotate controllate: 33,7 milioni è la somma calcolata dall'elaborazione di MF-Milano Finanza. Non per nulla il presidente di Exor, di Stellantis e di Ferrari, John Elkann - l'esponente di punta della famiglia piemontese, nonché primo socio singolo della piramide azionaria di riferimento - ha ottenuto un compenso complessivo di 8,5 milioni: la cifra comprende le remunerazioni per tutte le cariche ricoperte, comprese quelle nei cda delle controllate PartnerRe, Juventus e gruppo Gedi. Lo stipendio dovuto a Elkann è comunque calato rispetto ai 10,5 milioni del 2019.

fch

(END) Dow Jones Newswires

April 19, 2021 02:42 ET (06:42 GMT)