MILANO (MF-DJ)--Secondo uno studio del Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche, la fascia vulcanica pretirrenica che va dalla Toscana al Lazio, fino alla Campania, sarebbe ricca di litio. La concentrazione più vasta è situata nel nord di Roma, territorio in cui Enel, nella seconda metà degli anni '70, estrasse per la prima volta il litio in Italia.

L'Italia ha tra le mani la possibilità di rilanciare l'attività mineraria del territorio, dove sono presenti 120 siti censiti, di cui 94 sono attivi ma solo 75 operativi (distribuiti in Piemonte, Sardegna, Toscana e Sicilia).

La ricerca del minerale nel Lazio è portata avanti dalla divisione dedicata alla transizione energetica di Enel (l'Enel Green Power) che nel 2020 ha presentato un piano d'azione per ricercare il minerale nel sottosuolo europeo. In tale contesto la società ha stipulato un'intesa con Vulcan Energy Resources, compagnia mineraria australiana che punta a diventare l'azienda più importante al mondo nell'estrazione di litio geotermico.

Oltre l'Italia, infatti, Vulcan ha ottenuto in Germania altre 5 concessioni per la ricerca del minerale nella valle del Reno. In tale contesto la società ha siglato un accordo vincolante con Stellantis, che prevede la fornitura quinquennale di 99mila tonnellate di idrossido di litio per le batterie elettriche a partire dal 2026.

Nel corso del 2022 il prezzo del litio ha subito un incremento, in particolare - secondo le ultime stime di Bloomberg - rispetto al 2021 si è registrato un incremento del 7% che rappresenta una contro-tendenza rispetto al passato.

Il prezzo medio del 2022 è risultato essere pari a 151 dollari per kWh, mentre lo scorso anno era 141 usd/KWh ed è previsto che anche nel 2023 il costo del minerale salga ulteriormente, trainato dalla domanda di batterie per auto elettriche.

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January 23, 2023 05:41 ET (10:41 GMT)