Nucleare : Scaroni, è necessario per arrivare a emissioni zero (Rep)
04 settembre 2021 alle 10:15
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MILANO (MF-DJ)--"Sul nucleare condivido quanto ha detto il ministro Cingolani. Non si può escludere a priori una tecnologia che annulla le emissioni di anidride carbonica".
A dirlo, intervistato da La Repubblica, è Paolo Scaroni, già amministratore delegato di Enel ed Eni, e oggi vicepresidente della banca d'affari Rothschild - con un focus proprio sull'energia - e sullo stesso tema tiene un master alla Bocconi.
Scaroni sottolinea come "se - come è giusto che sia - l'Europa si pone l'obiettivo di arrivare a zero emissioni di CO2 nel 2050, nella linea tracciata anche dagli Accordi di Parigi, allora non si può dire di no e basta al nucleare, che ha l'indubbio vantaggio di non generare emissioni".
In Italia però due referendum, nel 1987 e nel 2011, hanno chiuso la strada al nucleare. Per Scaroni, "il problema non è certo solo italiano, bensì globale. L'effetto serra non si combatte su scala nazionale. E mentre noi stiamo parlando, nel mondo sono in funzione 436 centrali nucleari e altre 53 sono in costruzione: tra queste due in Giappone, dove pure c'è stato l'incidente di Fukushima, una in Finlandia e una in Gran Bretagna; insomma ci sono Paesi sviluppati come noi che usano e investono sul nucleare. La stessa Agenzia internazionale per l'energia prevede che la produzione da fonti nucleari raddoppierà da qui al 2050".
Enel S.p.A. è il primo produttore e distributore italiano di elettricità. Il fatturato per attività è ripartito come segue:
- vendita di elettricità e gas naturale: 227,8 TWh di elettricità prodotta, 321,1 TWh di elettricità e 10,2 miliardi di m3 di gas naturale venduti nel 2022. Inoltre, il gruppo sviluppa attività di ingegneria e costruzione di impianti e unità di generazione elettrica;
- trasporto e distribuzione di elettricità: 507,7 TWh di elettricità trasportati nel 2022. A fine 2022 Enel S.p.A. dispone di una rete di distribuzione elettrica pari a 2,024,038 km.
La ripartizione geografica del fatturato è la seguente: Italia (71,9%), Europa (22,7%), America (5,3%) e altri paesi (0,1%).