ROMA (MF-DJ)--Anche se non ci sono conferme ufficiali, da Bruxelles sarebbe arrivato l'atteso via libera al riassetto di Open Fiber. Il responso dell'Antitrust Ue, riporta il "Sole 24 Ore", dovrebbe essere comunicato questa mattina.

La società della rete in fibra, che era nata come joint paritetica tra Enel e Cdp, completerà dunque nelle prossime settimane il passaggio della quota della compagnia elettrica al fondo infrastrutturale australiano Macquarie, che ha prenotato il 40%, e alla stessa Cdp, che salirà al controllo del 60%.

Anche se l'autorizzazione dell'Autorità europea pro-concorrenza dovesse essere pressochè incondizionata, come molti si aspettano, l'ok al riassetto non avrebbe comunque alcun riflesso nell'immediato sull'araba fenice della rete unica, l'ipotizzata fusione con la rete di Tim che era stata oggetto di un memorandum of understanding tra l'incumbent e la Cdp nell'estate dell'anno scorso, ma di cui si sono perse le tracce.

Anzitutto, scrive il quotidiano, perché nella fase preliminare, l'Antitrust Ue aveva chiesto ai suoi interlocutori, Cdp, ma anche Enel, di chiarire se il riassetto fosse un passaggio preliminare alla rete unica e la risposta era stata negativa. Il rimpasto dell'azionariato di Open Fiber è da considerare a sè stante, il che non significa che in assoluto non si possa ragionare su future evoluzioni. Ma certamente non il giorno dopo aver avuto l'ok da Bruxelles per un riassetto presentato come autonomo.

C'è anche un altro motivo per il quale non c'è da aspettarsi a riguardo novità a breve. Il Governo è impegnato a rispettare il termine di giugno per l'aggiudicazione dei bandi volti a coprire con la banda ultralarga le aree ancora critiche del Paese. Rilanciare il progetto di "rete unica", che si è rivelato finora più che complesso da mettere a fuoco, potrebbe comportare il rischio di interferire sui tempi. Al Consiglio Telecom di oggi quindi difficilmente il tema potrà essere discusso in termini concreti e resterà probabilmente un auspicio.

Se la rete primaria di Telecom rientrasse nel piano di valorizzazione, accennato nell'ultimo board dall'a.d. Luigi Gubitosi, Kkr vorrebbe essere della partita, avendo oltretutto da tutelare il proprio investimento sull'altro pezzo della rete. Oggi comunque non è prevista alcuna delibera alla riunione straordinaria del Cda - richiesta dai due consiglieri di Vivendi (azionista al 23,9%) e da altri tre indipendenti - che ha all'ordine del giorno le parole-chiave "strategia e organizzazione".

Il clima resta comunque teso. Il faccia a faccia parigino tra Gubitosi e il Ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, non sarebbe servito a smussare gli angoli. I francesi - che hanno rilevato le azioni Telecom al prezzo di 1,07 euro e ora se le ritrovano in portafoglio a meno di un terzo (ieri il titolo ha chiuso a 0,3345 euro, +1,67%) - si sono dichiarati insoddisfatti dell'andamento dei conti. Ma oggi il confronto dovrebbe limitarsi alle strategie.

gug

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November 11, 2021 02:41 ET (07:41 GMT)