ROMA (MF-DJ)--A grandi passi verso una Open Fiber a trazione Cassa depositi e prestiti, a compensare l'ingresso di un fondo australiano. È questione di pochi giorni l'uscita di Enel dalla società della fibra ottica: venderà buona parte del suo 50% al fondo Macquarie. La Cassa, che ha già l'altro 50%, acquisirà, sempre da Enel, quote per garantirsi la maggioranza. Si attende dunque il cda straordinario che Cdp probabilmente terrà martedì sera.

Lo scrive La Stampa aggiungendo che ieri il consiglio di Open Fiber ha rimandato a settimana prossima anche il suo voto di gradimento del nuovo socio Macquarie, proprio per dare possibilità a Cdp di limare gli ultimi dettagli dell'accordo, a cominciare dalla quota esatta che rileverà dal gruppo guidato da Francesco Starace, allo stesso parametro cui Macquarie rileverà il 40% circa della società.

La quota destinata a Cdp dovrebbe essere vicina al 10%, in modo tale da consentire al braccio finanziario del Tesoro di avere una salda maggioranza. Sembrano tramontate le ipotesi secondo cui Cdp avrebbe dovuto acquistare la quota dal fondo australiano (una ipotesi sconsigliabile sia per motivi di opportunità sia di tempistica) o salire nel capitale della società della fibra attraverso un aumento di capitale riservato. Pochi i dettagli da definire per cui al lavoro c'è uno stuolo di advisor: da Credit Suisse a Mediobanca e Citi. La governance è sostanzialmente pronta, con Cdp destinata a nominare il vertice e il fondo il «controllore» dei conti, ossia il cfo. Presto per dire se questo rimetta in pista la rete unica, visto che il governo sembra aver cambiato orizzonti.

pev

(END) Dow Jones Newswires

April 23, 2021 03:47 ET (07:47 GMT)