ROMA (MF-DJ)--A Enel cambia poco un eventuale congelamento della

cessione del 56,43% di Enel Russia. Il decreto del presidente Vladimir

Putin impedisce di vendere pacchetti azionari nei settori dell'energia e

delle banche fino alla fine dell'anno, quindi il closing sulla controllata russa slitterebbe di un trimestre essendo stato previsto dal management per il terzo. Inoltre, il clonsing era già di per sè condizionato al via libera da parte della Commissione governativa russa per il monitoraggio degli investimenti esteri e del Servizio federale antimonopolio russo.

Enel ha già provveduto a una sorta di derisking. Come si legge nella

Relazione finanziaria semestrale del gruppo guidato da Francesco Starace,

al fine di ridurre il rischio delle sanzioni e delle contro-sanzioni

russe, Enel ha adottato (o promosso) alcune misure che hanno comportato la cessazione della direzione e coordinamento della stessa nei confronti di Enel Russia.

Tali misure includono, in primo luogo, la designazione da parte di Enel

di soli amministratori indipendenti, di nazionalitá russa, in occasione

del recente rinnovo del Consiglio di amministrazione della societá; la

nomina di un nuovo direttore generale, sempre di nazionalitá russa, che

riporta esclusivamente al Cda; la cessazione, ove possibile, dei contratti infragruppo; la modifica della struttura organizzativa del Gruppo Enel al fine di interrompere il riporto gerarchico delle funzioni di staff o di business di Enel Russia rispetto a quelle di Enel; la conseguente interruzione di qualsiasi flusso di reporting tra Enel Spa ed Enel Russia.

Per effetto di queste misure, Enel non esercita piú attivitá di

direzione e coordinamento su Enel Russia dal momento della nomina del

nuovo Cda avvenuta nel corso dell'assemblea generale del 7 giugno scorso.

Viale Regina Margherita continuando a mantenere solo il controllo da un

punto di vista contabile sulla societá in conformitá all'"IFRS 10 -

Bilancio consolidato".

Tenuto conto dello stato di avanzamento delle attivitá necessarie al

perfezionamento dell'operazione di cessione, precisa la Relazione, ai fini del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 le

attivitá e passivitá relative a Enel Russia sono state classificate come

"possedute per la vendita", in linea con le disposizioni dell'"IFRS 5 -

Attivitá non correnti possedute per la vendita e attivitá operative

cessate".

Il valore delle attivitá nette riferite a Enel Russia è stato adeguato

al previsto prezzo di cessione (137 mln di euro) con la rilevazione di una svalutazione pari a 527 mln e al perfezionamento dell'operazione di

cessione verrá rilevato un ulteriore impatto negativo a conto economico

di circa 1 mld (al 30 giugno 2022), principalmente dovuto al rilascio

della riserva di conversione cambi. Ma dalla cessione è previsto per Enel

un impatto positivo per 630 mln sull'indebitamento netto consolidato del

gruppo. La posizione finanziaria netta del Gruppo Enel Russia in

dismissione al 30 giugno 2022 ammonta a 493 mln.

"Potrebbe accadere, certo", che Lukoil e il fondo privato Gazprombank

Frezia non abbiano il via libera della Commissione governativa russa per

il monitoraggio degli investimenti esteri, aveva rilevato l'ad di Enel

Starace, in un'intervista il giorno della firma degli accordi, il 16

giugno scorso, ma "credo sia interesse del governo russo avere un

azionista che gestisca impianti che forniscono energia elettrica e

teleriscaldamento alle cittá". Si parla di assets per 5,6 GW di capacitá

convenzionale e circa 300 MW di capacitá eolica.

"Per noi l'urgenza di vendere è nel fatto che, una volta che abbiamo

separato la societá dal punto di vista gestionale, la questione è cosa

farne. Dal punto di vista del governo russo, penso che sia rilevante avere un azionista che gestisca quelle centrali visto che forniscono energia elettrica e riscaldamento", aveva spiegato il manager.

gug

guglielmo.valia@mfdowjones.it


(END) Dow Jones Newswires

August 10, 2022 12:00 ET (16:00 GMT)