"I prezzi dell'elettricità e del gas hanno iniziato a riaccelerare, mentre gli aumenti dei prezzi stanno diventando più frequenti in beni come gli alimenti trasformati", ha dichiarato Takeshi Minami, capo economista dell'Istituto di Ricerca Norinchukin.

Gli economisti stimano che l'IPC core a livello nazionale, che esclude i costi volatili degli alimenti freschi ma include l'energia, sia aumentato del 2,4% il mese scorso rispetto a un anno prima. Si tratterebbe dell'aumento più rapido da dicembre 2014 e seguirebbe il guadagno annuale del 2,2% registrato a giugno.

Escludendo i periodi in cui l'indicatore è stato influenzato dagli effetti dell'aumento dell'imposta sulle vendite, l'aumento previsto del CPI core per luglio sarebbe il più rapido dall'agosto 2008.

Pur aumentando la proiezione dell'inflazione core al 2,3% per l'anno fiscale in corso, che si concluderà il prossimo marzo, il mese scorso la Banca del Giappone ha mantenuto invariata la sua politica ultra-facile per sostenere un'economia ancora provata dai danni della pandemia.

La prossima revisione dei tassi di interesse della banca centrale è prevista per il 21-22 settembre.

Altrove nel sondaggio, le importazioni di luglio sono state viste in aumento del 45,7% rispetto ad un anno prima, grazie alla debolezza dello yen e al rally delle materie prime, superando l'espansione del 18,2% delle esportazioni, secondo la stima mediana di 17 economisti.

La bilancia commerciale giapponese di luglio è stimata in un deficit di 1,405 trilioni di yen (10,53 miliardi di dollari), segnando il 12° mese di deficit.

Si prevede che gli ordini di macchinari core, un indicatore principale della spesa in conto capitale, siano aumentati dell'1,3% mese su mese a giugno, dopo un calo del 5,6% a maggio.

Il Governo rilascerà i dati dell'IPC alle 8.30 del 19 agosto (2330 GMT, 18 agosto). I dati sul commercio e sugli ordini di macchinari sono previsti alle 8:50 del 17 agosto (2350 GMT, 16 agosto).

($1 = 133,4100 yen)