La società ha dichiarato che gli utili del secondo trimestre prima degli interessi e delle imposte (EBIT), escluso il nucleare, sono stati di 2,9 miliardi di euro. Si tratta di un calo rispetto ai 3,8 miliardi di euro del primo trimestre, ma superiore agli 1,8 miliardi di euro del secondo trimestre del 2022, quando il nucleare era ancora incluso nella rendicontazione finanziaria.

"Si tratta ancora di buone condizioni, abbiamo beneficiato di prezzi favorevoli anche dopo la copertura" per le attività di gestione, trading e ottimizzazione dell'energia, ha dichiarato il CFO Pierre-François Riolacci.

Riolacci ha aggiunto che questi segmenti di business apporteranno meno contanti nella seconda metà del 2023, ma che questo era previsto, dato che l'azienda solitamente guadagna di più nel primo semestre durante la stagione del riscaldamento, quando fornisce maggiori volumi di gas naturale ai clienti.

Engie ha dichiarato che il suo reddito netto ricorrente di quest'anno subirà un colpo da 4,4 miliardi di euro prima delle imposte, a causa di oneri non ricorrenti legati al trasferimento delle responsabilità delle scorie nucleari come parte di un accordo con il Governo belga per estendere la vita dei reattori nucleari Tihange 3 e Doel 4 attraverso una joint venture. Tale accordo è stato finalizzato il 21 luglio.

Il reddito netto ricorrente è stato di 4 miliardi di euro per il semestre. Si tratta di un aumento rispetto ai 3,2 miliardi di euro del primo semestre del 2022.

Engie aveva fissato un obiettivo annuale più alto a giugno, ossia un reddito netto corrente di gruppo tra 4,7 e 5,3 milioni di euro, con un obiettivo di EBIT tra 8,5 e 9,5 milioni di euro, escluso il nucleare. Ha dichiarato di essere sulla buona strada per raggiungere entrambi.