MMILANO (MF-DJ)--La gestione dei rifiuti è la seconda gamba, spesso messa in secondo piano, su cui assieme alla transizione energetica può poggiare l'impegno per la neutralità climatica. Su questo assunto Assorisorse - da tempo impegnata sul fronte della decarbonizzazione - ha messo a punto uno schema di distretto che, integrando e facendo cooperare tra loro diverse tecnologie messe a punto negli ultimi anni, mira a favorire i processi per far sì che il rifiuto possa essere trattato e recuperato, oppure convertito in biometano, idrogeno e altre materie prime.

Lo «schema industriale zero waste», che MF-Milano Finanza è in grado di anticipare, verrà presentato oggi a Ravenna dall'associazione di riferimento per le aziende del settore minerario, geotermico e degli idrocarburi presieduta da Luigi Ciarrocchi. In Italia, dati Ispra, si producono circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti. Lo smaltimento di un simile quantitativo è un problema, come ricordano i costanti richiami all'emergenza rifiuti. Diventa perciò necessario ripensare la catena che porta a produrli. Il progetto ha coinvolto un gruppo di lavoro che ha visto Maire Tecnimont, MyRechimical e NextChem nel ruolo di coordinatori e ad esso hanno contribuito Eni Rewing, Rina Consulting, Rosetti Marino, Saipem, Schneider Electric System Italia, Sibelco, Stantec e Cdp. Una squadra composita per mettere a frutto tecnologie e know how che, secondo le analisi, potranno permettere una conversione di circa il 98% del rifiuto, di cui il 40% trasformato in prodotti valorizzabili sul mercato.

Applicando tecnologie all'avanguardia si stima un quantitativo di co2 evitata pari a 488.302 tonnellate all'anno. Si tratta di un investimento da 663 milioni di euro. Sfruttando siti industriali non più operativi, in particolare impianti petroliferi e petrolchimici, perché grandi e già attrezzati, riducendo così sia l'impatto economico sia le spese di costruzione, lo schema è pensato per gestire circa 500 chilotoni/anno di rifiuto non riciclabile. Le tecnologie saranno integrate in un polo circolare verde, o distretto dell'energia come è stato definito da Ciarrocchi, promosso da NextChem. Nel complesso saranno integrati un trattamento meccanico biologico del rifiuto indifferenziato (progettato da Stantec), il riciclo delle frazione vetro da Tmb e la differenziata sui cui lavora Sibelco, il riciclo di plastiche (MyReplast), nonché tecnologie di conversione in biometano e carburante della frazione organica da Tmb, progettati da Rosetti Marino ed Eni. Infine ci sarà la conversione della frazione residua secca e del combustibile solido secondario da Tmb in etanolo e idrogeno, sulla quale è sempre al lavoro NextChem con MyRechemical. Da ultimo il trattamento dell'acqua dei rifiuti agricoli purificherà e filtrerà le acque reflue e sanitarie. Le stime di un tale approccio calcolano un tasso interno di rendimento del 20,2% e un periodo di rientro dell'investimento di 4,8 anni, che salgono a 5 anni in uno scenario due più avanzato che prende in considerazione costi per 688 milioni di euro e un tasso di rendimento del 19,6%. L'analisi guarda inoltre alle ricadute occupazionali, in particolare alle nuove figure professionale e ai legami tra industria e mondo dell'accademia.

fch

(END) Dow Jones Newswires

September 28, 2021 03:01 ET (07:01 GMT)