Lo riferisce il ministero in una breve nota in cui comunica che l'indagine è relativa a quella che definisce la "vicenda del processo Eni-Nigeria".

"Dopo la diffusione di notizie in merito all'iscrizione nel registro degli indagati di due pm della Procura di Milano e alla luce del deposito delle motivazioni della sentenza del Tribunale di Milano - si legge nel comunicato - il ministero ha chiesto all'ispettorato di svolgere accertamenti preliminari, al fine di una corretta ricostruzione dei fatti, attraverso l'acquisizione degli atti necessari".

Il procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro da oltre due settimane sono indagati per omissione d'atti d'ufficio dalla procura di Brescia.

Il fascicolo bresciano è stato aperto dopo che un altro pm milanese, Paolo Storari, indagato per rivelazione di segreto d'ufficio per una vicenda collegata a un altro fascicolo di inchiesta su Eni, aveva dichiarato che i due magistrati non avevano acquisito nel loro fascicolo alcuni esiti di indagine inviati loro dallo stesso Storari, che sarebbero stati prove a discarico di Eni e degli imputati nel processo sulla Nigeria.

Il Tribunale di Milano lo scorso 17 marzo ha assolto tutti gli imputati, 13 persone più le società Eni e Shell, "perché il fatto non sussiste" dall'accusa di aver pagato oltre un miliardo di dollari di tangenti per la concessione di un giacimento petrolifero nigeriano.

I giudici nelle loro motivazioni depositate lo scorso 9 giugno hanno espresso pesanti e irrituali critiche alla condotta processuale della procura.

De Pasquale e Spadaro non hanno commentato. Il procuratore capo di Milano la settimana scorsa ha diffuso una nota a sostegno dei suoi pm.

(Emilio Parodi, in redazione a Roma Francesca Piscioneri, mailto:emilio.parodi@thomsonreuters.com; +39 02 66129523)

(Reporting by Emilio Parodi)