MILANO (MF-DJ)--Dopo la consegna delle offerte vincolanti, avvenuta a fine dicembre, è arrivato alla battute finali il processo di vendita della quota di minoranza di Enipower, la controllata di Eni attiva nella generazione di energia elettrica.
Il gruppo guidato dall'amministratore delegato Claudio Descalzi a settembre ha deciso di avviare un processo (gestito dall'advisor Jp Morgan) per la valorizzazione del 49% della controllata, richiamando a sé l'interesse di numerosi fondi di private equity, sempre più attratti dalle occasioni di business nel comparto energetico. Tra questi, secondo indiscrezioni, spiccherebbe la società di investimento statunitense Sixth Street Partners. Il fondo, assistito nel processo dagli advisor Rothschild, Gop e dall'ex ceo di Iren Massimiliano Bianco (in qualità di senior advisor), sarebbe infatti emerso come principale offerente per la controllata del Cane a sei zampe con buone possibilità di spuntare un accordo per avviare una trattativa in esclusiva. Tutto, però, è ancora da definire considerando che i tempi che si sarebbe dato il management per concludere l'operazione sarebbe il primo trimestre di quest'anno. Inoltre, va comunque considerata la presenza di altri agguerriti concorrenti del calibro di BlackRock ed Eig Global Energy, anche se alcuni osservatori nutrono dubbi sulle reali possibilità che questi due fondi siano disposti a spingere sull'acceleratore per portarsi a casa il 49% di Enipower.
Secondo stime di mercato riportate da Reuters, gli asset potrebbero raggiungere una valutazione, in termini di enterprise value, intorno agli 1,2 miliardi di euro per una delle società tra i maggiori produttori di energia elettrica in Italia, che gestisce cinque impianti a gas e un impianto di cogenerazione con una capacità complessiva di oltre 5 Gigawatt. Un asset importante per Eni, soprattutto considerando come il segmento power abbia generato 63 milioni di ebit adjusted nel primo semestre 2021, dei quali 37 milioni nel solo secondo trimestre dell'anno, hanno sottolineato in passato gli esperti di Equita Sim, secondo i quali la cessione avrebbe un impatto positivo sul titolo Eni, con un possibile incremento del loro target price tra l'1% e il 2%.
Eni S.p.A è un'azienda globale dell'energia ad elevato contenuto tecnologico, presente lungo tutta la catena del valore: dall'esplorazione, sviluppo ed estrazione di olio e gas naturale, alla generazione di energia elettrica da cogenerazione e da fonti rinnovabili, alla raffinazione e alla chimica tradizionali e bio, fino allo sviluppo di processi di economia circolare. Eni S.p.A estende il proprio raggio d'azione fino ai mercati finali, commercializzando gas, energia elettrica e prodotti ai mercati locali e ai clienti retail e business, a cui offre anche servizi di efficienza energetica e mobilità sostenibile. Attraverso competenze consolidate, tecnologie, diversificazione geografica e delle fonti, alleanze per lo sviluppo e innovativi modelli di business e finanziari Eni S.p.A continua a generare valore, rispondendo alle sfide del trilemma energetico.