MILANO (Reuters) - Eni avvierà la prossima settimana le procedure necessarie ad aprire un conto in rubli per pagare il gas russo, a meno che le autorità europee non chiariscano che ciò sia in contrasto con le sanzioni introdotte a seguito della guerra in Ucraina, secondo tre fonti vicine al dossier.

Il gruppo italiano ha preso tempo per valutare gli sviluppi della vicenda e si riserva di attendere fino all'ultimo, ma dovrà avviare le procedure la prossima settimana o rischierà di violare i contratti che regolano le forniture russe, ha detto una delle fonti. Il tempo stringe perché Eni è tenuta a regolare le forniture mensili di Gazprom intorno al 20 maggio.

Sia la società sia Palazzo Chigi non hanno commentato.

Il governo italiano ha ripetutamente sollecitato la Commissione europea a fornire indicazioni chiare sul nuovo sistema di pagamenti introdotto dal presidente russo Vladimir Putin lo scorso marzo.

Mosca chiede che gli acquirenti di gas russo depositino euro o dollari su un conto presso Gazprombank. La banca provvede quindi a convertirli in rubli e a depositare il ricavato su un altro conto di proprietà della società cliente. L'ultimo passaggio è il trasferimento della valuta russa a Gazprom.

L'11 maggio, parlando da Washington, il premier Mario Draghi si è detto fiducioso che la richiesta russa di pagare in rubli non comporti problemi in termini di interruzione delle forniture o di violazione del quadro sanzionatorio.

"Non c'è un pronunciamento ufficiale su cosa costituisca una violazione delle sanzioni. Nessuno ha mai chiarito se i pagamenti in rubli violino o meno le sanzioni, siamo in una zona grigia", ha detto Draghi.

(Giuseppe Fonte, editing Sabina Suzzi)