MILANO (Reuters) - Eni ha preso parte al recente round di finanziamento di Cfs (Commonwealth Fusion System), di cui il gruppo petrolifero è il maggiore azionista, con cui sono stati raccolti sul mercato nel complesso oltre 1,8 miliardi di dollari.

Una nota di Eni informa che CFS, società di spin-out del Massachusetts Institute of Technology, punta all'obiettivo di immettere nella rete, entro i primi anni del decennio 2030, energia da fusione a confinamento magnetico, tra le tecnologie per la decarbonizzazione, che permetterà di disporre di energia virtualmente inesauribile e senza alcuna emissione di Co2.

Grazie al finanziamento verrà costruito e messo in esercizio Sparc, primo impianto al mondo per la fusione, con il completamento e la verifica del funzionamento attesi entro il 2050.

(Cristina Carlevaro, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)