(Alliance News) - Le borse europee chiudono contrastate, giovedì, al termine di 24 ore scandite dalle decisioni delle banche centrali che, a partire dalla Fed ieri sera, hanno reso noti i rialzi dei loro tassi di riferimento. Negli USA, la Federal Reserve Bank ha aumentato, come previsto dal mercato, di 25 punti base; lo stesso ha fatto oggi la Bank of England mentre la Swiss National Bank ha optato per un rialzo di 50 punti.

"Dopo un inizio traballante questa mattina, le azioni hanno avuto un pomeriggio migliore; i mercati europei hanno recuperato la maggior parte delle perdite, mentre gli Stati Uniti godono di una rinnovata forza. Sembra che la Fed sia stata in grado di suonare la nota giusta, dopotutto", commenta Chris Beauchamp, capo analista di mercato presso la piattaforma di trading online IG.

Così, il FTSE Mib ha chiuso in calo dello 0,2% a 26.482,21 al contrario dei listini minori. Il Mid-Cap ha chiuso in verde dello 0,3% a 42.949,26, lo Small-Cap ha terminato in rialzo dello 0,3% a 30.041,31 mentre l'Italia Growth ha guadagnato lo 0,7% a 9.354,31.

In Europa, il FTSE 100 di Londra ha chiuso in rosso dello 0,9%, il CAC 40 di Parigi ha raccolto lo 0,1%, mentre il DAX 40 di Francoforte ha chiuso in rosso frazionale.

Sul fronte macro, la Commissione Europea ha fatto sapere giovedì che l'indicatore della fiducia dei consumatori nell'area dell'euro è sceso di 0,1 punti a meno 19,2 nel marzo del 2023, al di sotto delle aspettative del mercato di meno 18,3, secondo le stime preliminari rese note giovedì dalla Commissione Europea.

Il sentiment è leggermente cambiato poiché i consumatori monitorano l'inflazione, i tassi di interesse e le recenti turbolenze bancarie.

Sul listino principale di Piazza Affari a prevalenza ribassista, le principali banche e i titoli petroliferi soffrono ancora. Saipem è il fanalino di coda con un calo del 3,4%, Tenaris cede il 2,3% ed Eni è in rosso dello 0,2%.

Banco BPM arretra con il 3,0%, male anche Nexi, BPER Banca, UniCredit, Banca Mediolanum, Mediobanca, Intesa Sanpaolo, FinecoBank e Banca Monte dei Paschi di Siena, che cedono tutte tra il 2,0% e l'1,0%.

Dall'altro capo del listino, invece, Inwit chiude in verde del 5,2% seguita da Terna, su del 2,7%, e Snam, che termina in attivo dell'1,8%.

Sul Mid-Cap, Industrie De Nora cede il 4,8% ed è il peggior titolo del listino. Il cda ha approvato la relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2022, chiusa con un utile netto del gruppo che si attesta a EUR89,7 milioni da EUR66,4 milioni del 2021, in crescita del 35%.

Il board ha ha proposto la distribuzione di un dividendo pari a EUR0,12 per azione.

Iren - in verde del 2,2% - ha fatto sapere giovedì che il consiglio di amministrazione, insieme ai risultati finanziari del 2022, ha approvato anche un aggiornamento del piano industriale al 2030, con il quale la società "conferma la visione strategica" ma "rafforza gli investimenti", che saranno pari a EUR10,5 miliardi nei prossimi otto anni in aumento di EUR200 milioni rispetto al Piano 2021-2030.

La società ha chiuso il 2022 con un utile netto di EUR226 milioni, in calo del 25% rispetto a EUR303 milioni dell'anno precedente.

In vetta ci sono Salcef Group e Mondadori, che avanzano rispettivamente del 5,6% e 3,7%.

Sullo Small-Cap, Beghelli porta a casa un rialzo del 9,2%.

Bene Immsi, che chiude in verde del 4,4% dopo aver annunciato giovedì di aver chiuso il 2022 con "i migliori risultati di sempre, stabilendo nuovi record per tutti gli indicatori", come si legge nella nota ufficiale. Al 31 dicembre 2022 la società ha registrato un utile netto di EUR63,9 milioni da EUR35,4 milioni del 2021. Il cda, inoltre, ha proposto un dividendo di 3,9 centesimi di euro per azione da 3 centesimi di euro nell'esercizio precedente.

I ricavi sono saliti del 24% a EUR2,12 miliardi, in aumento dagli EUR1,70 miliardi del 2021, un record storico per la società.

Il consiglio di amministrazione di Seri Industrial - che chiude in calo del 5,4% piazzandosi in fondo - ha esaminato e approvato il progetto di bilancio di esercizio per il 2022, in cui ha registrato una perdita pari a EUR4,4 milioni rispetto a EUR462.000 dell'anno precedente.

Il totale dei ricavi è stato pari a EUR204,1 milioni rispetto a EUR177,1 milioni dell'anno precedente, per effetto sia dell'aumento dei volumi di vendita in taluni segmenti di business sia dell'incremento dei prezzi medi.

Compagnia Immobiliare Azionaria - il titolo è tra i peggiori, in rosso del 2,4% - ha comunicato di aver chiuso il 2022 con una perdita netta di EUR837.000, dimezzata rispetto al dato negativo di EUR1,5 milioni del 2021.

I ricavi dalle vendite ammontano a EUR378.000 da EUR285.000 dell'anno precedente mentre gli altri ricavi sono calati a EUR37.000 da EUR51.000, per un valore complessivo che sale a EUR415.000 da EUR336.000 dell'anno prima.

Class Editori avanza invece del 2,9% dopo aver comunicato di essere tornata all'utile nel 2022 e che i ricavi sono saliti, nonostante il calo del mercato pubblicitario del secondo semestre.

Il risultato netto torna positivo per EUR17,3 milioni dalla perdita di EUR13,0 milioni dell'anno precedente e l'utile ante-imposte è di EUR22,8 milioni e si confronta col passivo pretax di EUR13,3 milioni dell'anno prima.

Il titolo di RCS MediaGroup chiude in verde dell'1,9% dopo aver fatto sapere che il cda, martedì, ha esaminato e approvato i risultati consolidati al 31 dicembre 2022, chiusi con un risultato netto di gruppo positivo per EUR50,1 milioni rispetto a EUR72,4 milioni del 2021.

I ricavi netti consolidati si attestano a EUR845 milioni e risultano sostanzialmente stabili rispetto al 2021, pari a EUR846,2 milioni. I ricavi digitali realizzati dal gruppo nel 2022 valgono circa EUR207 milioni da EUR205 milioni nel 2021, con un'incidenza sui ricavi complessivi del 25%.

Tra le PMI, Giglio.com - flat a EUR3,18 per azione - ha comunicato giovedì di aver chiuso il 2022 con una perdita netta ridotta su base annua, a EUR2,3 milioni da EUR2,9 milioni dell'anno precedente.

Il gross merchandising value è salito a EUR57,5 milioni o del 38% rispetto a EUR41,6 milioni del 2021; i ricavi delle vendite e delle prestazioni sono aumentati a EUR51,1 milioni o del 35% rispetto a EUR37,9 milioni del 2021.

SolidWorld Group ha chiuso in rosso dello 0,3% dopo aver comunicato giovedì di aver siglato un accordo commerciale con Oversonic Robotics, software company brianzola che progetta e realizza sistemi di cognitive computing applicandoli, in particolare, al campo della robotica umanoide.

Per effetto dell'accordo, SolidWorld Group sarà fornitore ufficiale su scala mondiale di RoBee, primo robot cognitivo umanoide 100% Made in Italy, realizzato da Oversonic. Grazie a questa partnership, RoBee sarà disponibile su di una rete di vendita mondiale, acquistabile da qualsiasi impresa in tutto il globo.

A New York, il Dow sta guadagnando l'1,2%, il Nasdaq è in rialzo del 2,1% e l'S&P 500 è in verde dell'1,4%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0897 contro USD1,0799 di mercoledì in chiusura. La sterlina vale invece USD1,2326 da USD1,2239 di mercoledì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD76,64 al barile contro USD76,22 al barile di mercoledì sera. L'oro, invece, scambia a USD1.993,09 l'oncia da USD1.949,14 l'oncia di mercoledì in chiusura.

Nel calendario economico di venerdì, alle 0030 CET è previsto, dal Giappone, l'indice nazionale generale dei prezzi al consumo.

Alle 0800 CET nel Regno Unito usciranno le vendite al dettaglio mentre alle 0900 CET è previsto il PIL spagnolo.

Alle 0915 CET uscirà l'indice PMI francese di servizi e manifatturiero. Lo stesso dato arriverà alle 0930 CET in Germania, alle 1000 CET dall'Eurozona e alle 1030 dal Regno Unito.

Nel pomeriggio, in USA sono previsti diversi macro tra cui l'indice PMI per terziario e manifatturiero, alle 1445 CET.

Tra le società quotate a Piazza Affari sono attesi i risultati di diverse società tra cui Juventus Football Club, Maps, Mondo TV e NB Aurora Sicaf.

Di Chiara Bruschi, Alliance News reporter

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