MILANO (MF-DJ)--Il vero paperone di Piazza Affari si conferma lo Stato, che con Cassa Depositi e Prestiti e ministero dell'Economia (e considerando anche Rai e ferrovie) detiene una partecipazione complessiva nei vari titoli del listino milanese che supera i 57 miliardi di euro. Un valore che nell'ultimo anno è cresciuto del 13,8%, anche se in realtà il dato da sottolineare è il sorpasso di Cdp sul Mef.

La società guidata da Dario Scannapieco, scrive Milano Finanza, ha visto aumentare del 22,2% il valore delle proprie partecipazioni a 28,4 miliardi, più dei 27,9 miliardi in pancia al ministero di Daniele Franco. Le quote azionarie in pancia al Mef sono infatti cresciute meno, fermandosi a un +7,1%. Fino allo scorso anno la situazione era ribaltata, con le partecipazioni del Mef che superavano di quasi 3 miliardi quelle detenute da Cdp.

Se Cdp e Mef hanno comune entrambe accresciuto il portafoglio, buona parte del merito è delle ottime performance di due colossi come Eni e Poste Italiane che dopo lo shock della pandemia hanno ripreso a correre in borsa, con la prima che è salita del 33,9% rispetto a un anno fa e la seconda che ha fatto segnare un guadagno ancora più consistente, del 42,5%, grazie al boom della consegna pacchi durante il lockdown. In particolare, per Cdp un contributo notevole è arrivato da due utility: Snam, salita del 13,9%, e soprattutto Italgas, la cui partecipazione vale oggi il 56,3% in più, senza dimenticare l'apporto di Webuild, cresciuta del 134%. Unici due elementi negativi, il -48,8% della quota in Trevi e il -44,3% di quella in Tim.

red/lab

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1608:30 ago 2021

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August 16, 2021 02:30 ET (06:30 GMT)