ROMA (MF-DJ)--Eni continuerà a pagare il gas a Gazprom in euro, il doppio conto, in euro e in rubli, è solo un'operazione di facciata. Non sarà la società italiana a gestire il passaggio da una valuta all'altra. L'escamotage che sembra far contenti tutti, Gazprom, Federazione Russa e Commissione Ue, consiste nel fatto che "le attività operative di conversione della valuta da euro a rubli saranno svolte da un apposito clearing agent operativo presso la Borsa di Mosca entro 48 ore dall'accredito e senza coinvolgimento della banca centrale russa".

L'apertura del doppio conto, euro-rubli, chiarisce Eni, è solo "cautelativa" dopo la "pretesa unilaterale di modifica dei contratti in essere, in coerenza con la nuova procedura per il pagamento del gas disposta dalla Federazione Russa". "L'apertura dei conti", è chiarito "avviene su base temporanea e senza pregiudizio alcuno dei diritti contrattuali della società, che prevedono il soddisfacimento dell'obbligo di pagare a fronte del versamento in euro".

E gli eventuali rischi sulla valuta? Saranno tutti a carico di Gazprom. "La decisione, condivisa con le istituzioni italiane, è stata presa nel rispetto dell'attuale quadro sanzionatorio internazionale e nel contesto di un confronto in corso con Gazprom Export per confermare espressamente l'allocazione a carico di Gazprom Export stessa di ogni eventuale costo o rischio connesso alla diversa modalità esecutiva dei pagamenti", mettono in chiaro da San Donato.

"La nuova procedura appare quindi neutrale in termini di costi e rischi, non incompatibile con il quadro sanzionatorio in vigore e con adempimento che avviene al momento del trasferimento degli euro", spiega Eni che si definisce "in linea con le indicazioni della Commissione Europea" dopo aver "chiarito da tempo a Gazprom Export che l'adempimento degli obblighi contrattuali si intende completato con il trasferimento in euro, e rinnoverà il chiarimento all'atto di apertura dei conti K".

Anche le parole del capo portavoce capo della Commissione europea, Eric

Mamer, non sembrano cozzare con lo stratagemma trovato. Se è vero che l'apertura di un secondo conto in rubli presso Gazprombank "va oltre le indicazioni che abbiamo dato agli Stati membri", è anche vero che se quel conto non viene utilizzato non c'è una violazione.

Le imprese europee, ha precisato ancora il portavoce, "devono pagare le

forniture di energia nella valuta prevista nei contratti. Se è previsto il pagamento in euro e invece si paga in rubli, non si rispetta il contratto".

Eni è quindi in regola sul fronte pagamenti, però, mette anche le mani avanti su eventuali problematiche con il fornitore russo. "In assenza di future risposte complete, esaustive e contrattualmente fondate da parte di Gazprom Export, avvierà un arbitrato internazionale sulla base della legge svedese (come previsto dai contratti in essere) per dirimere i dubbi rispetto alle modifiche contrattuali richieste dalla nuova procedura di pagamento e alla corretta allocazione di costi e rischi".

gug

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May 17, 2022 12:01 ET (16:01 GMT)