ROMA (MF-DJ)--"E' mia profonda convinzione che la transizione energetica richieda l'adozione di un approccio neutrale alle soluzioni energetiche, che consenta di usare tutte le opzioni in maniera sinergica e complementare tra loro, in base alla loro maturità ed efficacia nel ridurre le emissioni".

Lo scrive Claudio Descalzi, ad di Eni, nella prefazione allo Studio Strategico "Zero Carbon Technology Roadmap" promosso da The European House - Ambrosetti, in collaborazione con Eni che viene presentato oggi presso il Salone Bernini di Palazzo Ripetta a Roma. "Negli ultimi sei anni, Eni ha investito oltre 7 mld di euro in ricerca, sviluppo e applicazione delle tecnologie, siglato più di 70 accordi con di verse università e laboratori in tutto il mondo e impegnato 1.500 professionisti in tali attività", ricorda il manager.

"Nel breve termine, Eni, coerentemente con una visione laica del portafoglio delle tecnologie di decarbonizzazione, punta ad utilizzare su scala industriale tutte quelle tecnologie che possano fornire immediatamente un contributo concreto e sostanziale alla riduzione delle emissioni - precisa Descalzi -. In particolare, tramite Plenitude, Eni è impegnata ad incrementare la propria capacità da fonti rinnovabili a oltre 2 GW nel 2022 e 6 GW nel 2025".

"Con la conversione delle raffinerie da tradizionali a bio, si prevede di raggiungere nel 2025 una capacità di bio-raffinazione pari circa a 2 mi lioni di tonnellate all'anno (MTPA), contribuendo alla decarbonizzazione dei trasporti - prosegue l'ad -. Questo processo si integra, inoltre, con le produzioni di oli vegetali da filiere agricole in Africa, attraverso progetti di Agri-business, e con nuove soluzioni tecnologiche volte al riutilizzo di rifiuti e scarti. Inoltre, tramite lo sviluppo di hub per la cattura e lo stoccaggio della CO2, Eni sarà in grado di contribuire alla decarbonizzazione di distretti industriali,

conservando competitività e occupazione e aprendo la filiera dell'idrogeno blu. Infine, sta lavorando su progetti per l'idrogeno verde e si preve de una produzione totale di idrogeno in crescita fino a 4 MTPA nel 2050".

"Al tempo stesso - aggiunge Descalzi -, Eni reputa necessario avere uno sguardo proiettato nel lungo termine per contribuire in maniera sostanziale allo sviluppo 11 Zero Carbon technology roadmap The European House - Ambrosetti di breakthrough tecnologici, come la fusione magnetica, tecnologia che potrebbe rivoluzionare il mondo dell'energia garantendo un futuro so stenibile, pulito e prospero. A tal fine, Eni sta contribuendo in maniera sostanziale al suo sviluppo anche partecipando come maggior azionista in Commonwealth Fusion Systems (CFS), società spin-out del MIT, che prevede la costruzione di un primo impianto dimostrativo entro il 2025 e di un primo industriale nel prossimo decennio".

"Sento inoltre fondamentale ed imprescindibile la necessità di instaura re un dialogo franco e continuo tra istituzioni, cittadini, imprese ed enti di ricerca - conclude Descalzi -: abbiamo necessità di confrontarci su basi oggettive, selezio nare le migliori opzioni per i diversi contesti e poi procedere celermente all'implementazione delle soluzioni indentificate. Ne va non solo della nostra capacità di preservare il clima, ma anche della nostra competitività come sistema industriale, della capacità di generare occupazione di qualità e, in ultima istanza, della coesione delle nostre comunità".

gug

guglielmo.valia@mfdowjones.it


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February 07, 2023 10:00 ET (15:00 GMT)