ROMA (MF-DJ)--Il tavolo di negoziazione è aperto: in Plenitude, lo spinoff di Eni per il retail di luce e gas, l'energia green e la mobilità elettrica, potrebbe entrare il fondo di private equity norvegese HitecVision, un colosso da 14 miliardi di euro in gestione specializzato in investimenti nella transizione energetica. Una proposta, scrive MF-Milano Finanza, sarebbe stata avanzata dai rappresentanti del fondo al gruppo guidato da Claudio Descalzi, dopo che a giugno scorso l'Eni ha deciso di congelare la corsa verso la quotazione di Plenitude per divergenze sui valori di mercato.

Allora il gruppo era stato stimato circa 5,5 miliardi, una cifra considerata troppo bassa da Eni per una ipo come quella di Plenitude, che nelle visioni del gruppo energetico ha ben altre prospettive. HitecVision starebbe negoziando l'ingresso di una quota attorno al 10% di Plenitude. Le indiscrezioni circolate indicano una valutazione complessiva di circa 8 miliardi ma potrebbe anche essere inferiore. Le negoziazioni sono appena iniziate, confermano le fonti. L'ingresso del private equity norvegese avrebbe il senso industriale di rafforzare Plenitude proprio nella fase di pre-ipo, secondo varie fonti a conoscenza del dossier.

I norvegesi sono da tempo partner industriali di Eni: insieme hanno portato a termine con successo nel 2018 la nascita di Vår Energi, società di esplorazione e produzione di idrocarburi in Norvegia, (all'epoca 70% Eni, 30% HitecVision) da un anno quotata alla borsa di Oslo. A fine 2020 è stata invece creata Vårgrønn, con l'obiettivo dichiarato di "diventare una delle maggiori aziende nello sviluppo, costruzione, gestione e finanziamento di progetti di energia rinnovabile" in Norvegia, in particolare nel settore dell'eolico offshore. Di questa nuova società, Eni, attraverso Plenitude, detiene il 65% circa e il resto è in mano a HitecVision. Gli accordi di giugno 2022 hanno rafforzato l'alleanza italo-norvegese, con l'acquisizione da parte di Vårgrønn del 20% posseduto da Plenitude nel maxi-parco eolico Dogger Bank (Regno Unito), che sarò operativo dal 2026 in Gran Bretagna. In questo scenario di partnership industriale consolidata, Plenitude sarebbe la terza operazione congiunta dei due gruppi.

Lato Eni, l'ingresso di HitecVision avrebbe l'effetto di rafforzare la società nella fase di pre-ipo che, secondo indiscrezioni, è prevista attorno alla seconda metà del 2024. In questo arco di tempo Plenitude dovrebbe compiere un salto di qualità diventando un campione europeo nelle rinnovabili oltre che nella vendita di energia al retail. Plenitude è oggi già presente in Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Norvegia, Stati Uniti e Kazhakstan, oltre che in Italia, con circa 10 milioni di clienti retail e 1,8 Gw di capacità installata. Al suo sviluppo sul fronte delle rinnovabili Eni ha legato anche il valore delle cedole del bond retail da 2 miliardi di euro indicizzato a obiettivi di sostenibilità, lanciato con ordini record il 16 gennaio scorso. Le obbligazioni, infatti, sono legate al raggiungimento di una capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili pari o superiore a 5 Gw al 31 dicembre 2025. La controllata verde di Eni non dovrebbe mancare i target, dal momento che il piano di sviluppo fissa l'obiettivo di raggiungere oltre 6 Gw installati al 2025, superando i 15 Gw al 2030. Considerata l'importanza crescente di Plenitude nella galassia Eni, è verosimile che dei contatti con HitecVision si parli al prossimo Capital Market Day del 23 febbraio, quando il Cane a sei zampe presenterà i conti del 2022 e il nuovo piano strategico 2023-25.

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0308:12 feb 2023


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