ROMA (MF-DJ)--Solo attraverso l'adozione del principio di

neutralitá tecnologica e la promozione di un set diversificato di

tecnologie è possibile raggiungere la completa decarbonizzazione entro il 2050 anche nei settori 'hard to abate'. E' quanto emerge dallo studio strategico 'Zero Carbon Technology Roadmap' promosso da The European House-Ambrosetti, in collaborazione con Eni, presentato oggi a Roma.

"E' mia profonda convinzione che la transizione energetica richieda l'adozione di un approccio neutrale alle soluzioni energetiche, che consenta di usare tutte le opzioni in maniera sinergica e complementare tra loro, in base alla loro maturitá ed efficacia nel ridurre le emissioni", sostiene Claudio Descalzi, ad di Eni, ricordando che "negli ultimi sei anni, Eni ha investito oltre 7 mld di euro in ricerca, sviluppo e applicazione delle tecnologie, siglato piú di 70 accordi con di verse universitá e laboratori in tutto il mondo e impegnato 1.500 professionisti in tali attivitá".

"Nel breve termine, Eni, coerentemente con una visione laica del

portafoglio delle tecnologie di decarbonizzazione, punta ad utilizzare su

scala industriale tutte quelle tecnologie che possano fornire

immediatamente un contributo concreto e sostanziale alla riduzione delle

emissioni - precisa Descalzi -. In particolare, tramite Plenitude, Eni è

impegnata ad incrementare la propria capacitá da fonti rinnovabili a

oltre 2 GW nel 2022 e 6 GW nel 2025".

"Sento inoltre fondamentale ed imprescindibile la necessitá di instaura

re un dialogo franco e continuo tra istituzioni, cittadini, imprese ed

enti di ricerca - conclude Descalzi -: abbiamo necessitá di confrontarci

su basi oggettive, selezio nare le migliori opzioni per i diversi contesti e poi procedere celermente all'implementazione delle soluzioni

indentificate. Ne va non solo della nostra capacitá di preservare il

clima, ma anche della nostra competitivitá come sistema industriale,

della capacitá di generare occupazione di qualitá e, in ultima istanza,

della coesione delle nostre comunitá".

Dello stesso avviso è il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. "Di tutte le tecnologie esistenti e, auspicabilmente di altre che matureranno a breve, abbiamo bisogno per assicurare una transizione ecologica ed energetica che sia sostenibile anche socialmente ed economicamente", ha detto il ministro intervenendo al convegno The European House Ambrosetti 'Zero Carbon Technology Roadmap. "Mi fa piacere che ai livelli piú qualificati, come quello che

questa platea rappresenta, si stia facendo strada un approccio laico alla

questione della decarbonizzazione. E per laico intendo scevro da

pregiudizi ideologici, da steccati, da bandiere di principio", ha

sottolineato il ministro.

"L'obiettivo di tutti noi, per un futuro davvero migliore, dev'essere

quello di affrontare nel modo piú efficace i cambiamenti climatici.

Efficace per un duplice motivo: è necessario puntare a ridurre al massimo

possibile le emissioni di Co2 di origine antropica nell'atmosfera, e al

contempo evitare che questo passaggio si traduca in una decrescita

economica", ha spiegato Pichetto, perchè "il danno peggiore che possiamo

fare alla sfida per il clima è quella di renderla sinonimo di

impoverimento, di rinunce, di problemi sociali".

"La transizione ecologica deve essere invece sinonimo di sviluppo, di

nuovo lavoro, di un miglioramento delle condizioni di vita nelle nostre

comunitá. Solo se avrá queste caratteristiche, solo se verrá percepita

come un vantaggio, la nostra battaglia sará vincente", ha concluso il

ministro.

gug

guglielmo.valia@mfdowjones.it


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February 07, 2023 12:01 ET (17:01 GMT)