ROMA (MF-DJ)--L'Italia potrá affrontare il prossimo inverno con una
certa tranquillitá.
Il messaggio è arrivato dall'ad di Eni, Claudio Descalzi, durante un
webinar organizzato dai quotidiani del gruppo Caltagirone E. che ha
spiegato come il gas russo sia stato completamente sostituito. Gli
stoccaggi saranno riempiti quasi completamente. Gli unici rischi
potrebbero derivare da difficoltá da parte dei fornitori o da una
stagione invernale particolarmente rigida.
"Il sistema degli stoccaggi sta andando molto bene. Arriveremo a
riempirli quasi completamente e questo è molto positivo", ha affermato
Descalzi sottolineando che "non è una partita di calcio nella quale
possiamo dire quale sará il punteggio. Da quando il gas russo è
cominciato a diminuire - adesso rappresenta il 10% - il sistema ha trovato la flessibilitá per sostituirlo gradualmente. Questo ci ha permesso di riempire gli stoccaggi". Ci sono quindi le condizioni "per avere una certa tranquillitá" per il prossimo inverno, ha continuato il manager precisando che ci sono anche degli elementi di "incertezza: potrebbero esserci dei problemi tecnici operativi in quei paesi che ci danno gas" così come "potrebbe esserci un freddo superiore a quello che è la statistica degli ultimi 4 anni".
Descalzi ha chiarito che "in questo periodo è stata fatta anche tanta
efficienza: si è ridotto il consumo di gas del 10-15%". Lo ha fatto Eni
nelle sue raffinerie e lo hanno fatto altre industrie.
"I rigassificatori", ha precisato, "sono un punto essenziale per il
prossimo inverno, ma anche per dare tranquillitá nei momenti in cui serve
il gas".
Sul tetto al prezzo del gas europeo, di cui i leader dei 27 Paesi Ue
discuteranno a Praga oggi e domani, Descalzi ha spiegato che andava fatto
"subito"; non facendolo si è favorita la speculazione che ha fatto
lievitare i prezzi con impatti significativi su imprese e famiglie in
Italia e in Europa.
Il manager ha ribadito che un price cap sul gas "si può fare solo come
Europa che è un sistema chiuso e connesso, ma non come singolo Paese". Se
l'Italia mette un cap e riduce il prezzo e socializza il rimanente, questo gas può fluire, e se ne va tutto in Germania, e noi finanziamo la
Germania, o l'Austria o la Francia, ha continuato. Descalzi ha ricordato
che "di price cap si è cominciato a discutere da questo aprile. Il
governo italiano ha subito parlato di price cap ma in Europa ci sono
necessitá molto differenti. L'idea iniziale che il governo italiano ha
posto, e che era posta in modo corretto, sembra che adesso sia passata, ci è voluto un pò di tempo, ed è quella di dire che su tutto quello che
viene da gasdotto mettiamo un cap, che dia comunque una grande
economicitá. Su tutto quello che viene da Lng, che deve essere invece
attratto, e che ci serve per compensare la riduzione del gas russo, non si mette un cap, ma si lavora per un 'contract for difference', ovvero si
paga la cifra necessaria per portare l'Lng, e la differenza viene
socializzata a livello di un fondo europeo".
L'impegno sul gas non è in contraddizione con gli obiettivi della
transizione energetica che "deve essere fatta. E' un treno che è partito
dal punto di vista delle tecnologie e dei modelli di business e deve
andare avanti", ha affermato il ceo di Eni. La transizione green "non è
in contraddizione con le cose che dobbiamo fare, che sono momentanee, ma
che possono darci sicurezza per i prossimi dieci anni, cioè aiutare il
sistema ad avere una sicurezza energetica e dei prezzi, senza dover
ricorrere al carbone". "La flessibilitá sul gas", ha proseguito, "ci
permette di accompagnare la transizione, senza dover utilizzare carbone,
olio combustibile o lignite per produrre energia elettrica".
vs/rov
(END) Dow Jones Newswires
October 06, 2022 09:01 ET (13:01 GMT)