MILANO (MF-DJ)--La Ipo di Plenitude, controllata di Eni, attirerá di

sicuro l'interesse degli investitori alla luce delle forte prospettive di crescita del gruppo.

Non hanno dubbi gli esperti contattati da MF-DowJones dopo che Plenitude ha annunciato l'intenzione di lanciare un'offerta pubblica iniziale per la quotazione delle proprie azioni ordinarie su Euronext Milan.

Plenitude (controllata al 100% da Eni) integra la generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili, la vendita di energia elettrica, gas e soluzioni energetiche a famiglie e imprese e un network europeo di punti di ricarica per veicoli elettrici.

I numeri di Plenitute comunicati oggi, commenta Marco Opipari di

Bestinver contattato da MF-DowJones, "non sono una sorpresa in quanto Eni

li aveva giá esposti in occasione dei conti del primo trimestre.

L'operazione era giá stata anticipata al mercato e rientra nella

strategia di Eni di cercare di raccogliere risorse con il collocamento di

quote di minoranza per accelerare gli investimenti nel settore delle

rinnovabili e nella transizione energetica".

Sicuramente, prosegue l'esperto, "è un asset che può interessare. C'è

la volontá di crescere ed è una societá che investirá parecchio nei prossimi anni in quelli che sono i settori del futuro. Anche i multipli di valutazione saranno diversi rispetto a quelli di Eni, che sono molti bassi. Gli utili legati alla componente oil, nonostante gli attuali prezzi del greggio, vengono infatti valutati molto bassi. Plenitude ha ancora utili contenuti, ma il mercato li valorizzerá".

"Plenitude integra la crescita nelle rinnovabili con clienti retail e eMobility", con le rinnovabili che hanno "una significativa crescita in vista" e il retail ed eMobility che "fa leva sulle posizioni di leadership in Italia, evidenziano gli esperti di Mediobanca Securities in un report sulla societá. Nel complesso, Mb stima che l'Ebitda pro-quota raggiunga gli 1,36 mld euro nel 2025, in linea con il target societario di 1,4 mld (637 mln la stima di Mb per il 2022, contro i 603 mln del 2021). Quanto all'utile netto, è visto dagli analisti in crescita a un tasso composto medio annuo (Cagr) 2022-2025 del 30% raggiungendo 425 mln euro a fine periodo dai 149 mln del 2021.

"A mio avviso - commenta un gestore - l'operazione andrá bene e

attirerá anche gli investitori esteri. Questa Ipo potrebbe essere anche

un driver per dare una stabilizzazione al mercato delle Ipo, che

attualmente sta soffrendo".

fus/pl

marco.fusi@mfdowjones.it


(END) Dow Jones Newswires

June 09, 2022 09:01 ET (13:01 GMT)