ROMA (MF-DJ)--Il 2023 si profila come un annus horribilis tra razionamenti energetici e delocalizzazioni per il caro-gas. E' quanto emerso dalla seconda edizione di Sustainable Future Forum, organizzato da Class Cnbc.

"Il price cap rischia di non essere molto efficace, soprattutto se è rivolto solo contro la Russia che oramai ci fornisce una quantitá minima di gas", ha detto Franco Bernabè, presidente Acciaierie d'Italia ed ex ad di Eni. Con gli stoccaggi "per quest'anno ce l'abbiamo fatta", ha osservato, "nel 2023 la situazione rischia di essere e molto piú grave" perchè "vengono a mancare 35 miliardi di metri cubi" di gas.

"Nel 2023 ci troveremo ad affrontare una situazione davvero drammatica - ha aggiunto il manager -: non riusciremo a ricostituire lo stoccaggio come quest'anno, non basterá il price cap, servirá un razionamento importante che ora è ricaduto solo sulle industrie, le famiglie dovranno risparmiare molto di piú". E "se non vengono fatti interventi forti verso l'industria, nei prosismi anni assisteremo a fenomeni di delocalizzazione".

Anche per un altro ex ad del Cane a sei zampe come Paolo Scaroni, Deputy Chairman, Rothschild & Co., "il 2023 sará un anno difficile" perchè "in Europa il gas costa il doppio, il triplo che negli Stati Uniti". "Faccio fatica a immaginare le industrie che usano il gas come materia prima, come quelle del vetro che conosco bene", ha aggiunto, il risultato è che "andranno a produrre dove escono le bocche del gas" favorendo fenomeni di delocalizzazione.

Per quanto riguarda la sicurezza energetica dell'Italia, la sola leva è quella dei rigassificatori, su cui è tornato l'ad di Eni. Claudio Descalzi. "Se non sará fatto" il passo necessario, dice senza mezzi termini il manager, "il 2023 sará un anno molto piú complesso del 2022".

"I prossimi passi necessari, viso che non avremo piú gas da pipeline ma da LNG, sono i rigassificatori. Avremo 7 miliardi in piú l'anno prossimo, ma la condizione è che ci siano i rigassificatori. Questo è un elemento essenziale perchè sostituisce il gas che veniva prima da pipeline", ha sottolineato Descalzi. "La sicurezza energetica, se vogliamo definirla attraverso punti, è fatta da gas ma anche infrastrutture e anche la rete deve essere adeguata - ha spiegato il manager -. La diversificazione ci porta a creare flussi da Sud a Nord e l'Italia è molto ben messa perchè è connessa all'Africa". Di conseguenza il Belpaese è cruciale anche per rifornire l'Europa.

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November 30, 2022 09:01 ET (14:01 GMT)