(Alliance News) - Giovedì, i principali listini europei sono attesi in territorio negativo in una giornata tranquilla sotto il profilo macroeconomico.

"I mercati europei sono calati ieri, mentre la temperatura politica in Medio Oriente si è ulteriormente innalzata sulla scia dell'attentato all'ospedale di Gaza.

Anche se sono emerse prove che probabilmente Israele non è responsabile dell'esplosione, la realtà è che la verità su chi sia non ha più importanza e serve solo a rafforzare le posizioni già radicate delle persone", ha commentato Michael Hewson, chief market analyst di CMC Markets.

"Con l'Iran che ha chiesto l'embargo sul petrolio, la regione sta diventando ancora più incerta. Anche i mercati statunitensi hanno subìto un forte calo, con l'S&P500 che ha ceduto tutti i suoi guadagni questa settimana e ha chiuso ai minimi di una settimana. In assenza di un catalizzatore positivo nei prossimi giorni, c'è il rischio di assistere a un'ulteriore debolezza se le tensioni dovessero intensificarsi. Per il momento i mercati europei sembrano destinati ad aprire in leggero ribasso, mentre i mercati asiatici sono anch'essi in forte ribasso questa mattina."

Così, i futures di IG danno il FTSE Mib in rosso dello 0,8% o giù di 212,5 punti dopo aver chiuso in ribasso dello 0,8% a 28.135,79.

Il CAC 40 di Parigi è previsto in rosso dello 0,8% o giù di 56,8 punti, il DAX 40 di Francoforte è dato in calo dello 0,7% o giù di 98,0 punti, il FTSE 100 di Londra è previsto in passivo di 36,0 punti o dello 0,5%.

Tra gli altri listini di Milano, mercoledì, il Mid-Cap ha chiuso in rosso dell'1,2% a 38.430,10, lo Small-Cap ha ceduto lo 0,7% a 25.069,27 mentre l'Italia Growth è avanzato dello 0,2% a 7.944,40.

Sul listino principale di Piazza Affari, Nexi ha chiuso davanti a tutti con un attivo del 13%, dopo le indiscrezioni dell'agenzia Bloomberg su un possibile interesse per la società italiana da parte del fondo di private equity CVC capital.

Forza anche su Saipem che è avanzato con il 3,7% dopo l'1,1% di attivo della vigilia.

Bene anche la controllante Eni, su con un più modesto 0,7%. Il cane a sei zampe ha comunicato mercoledì di aver acquistato 4,2 milioni di azioni ordinarie proprie tra il 9 e il 13 ottobre, per un controvalore complessivo di EUR63,3 milioni.

Tra i ribassisti, Mediobanca ha chiuso cedendo il 3,9%. La società ha fatto sapere che Compass, la società di credito al consumo del gruppo, ha perfezionato l'acquisizione del 100% di HeidiPay Switzerland, fintech elvetica specializzata nel Buy Now Pay Later. L'operazione siglata lo scorso giugno rafforza la partnership con HeidiPay, holding specializzata nello sviluppo di piattaforme fintech a supporto del BNPL nel mondo dell'e-commerce e per i punti vendita fisici, di cui Compass già detiene il 19,5% dall'agosto 2022.

Inoltre, DBS ha tagliato il prezzo obiettivo a EUR10,30 da EUR11,30, declassando il titolo a 'sell' da 'hold'.

Interpump ha invece lasciato sul parterre il 3,9%, portando il prezzo a EUR40,51, in scia al passivo della vigilia con l'1,1%.

Italgas è arretrato invece con il 2,0%, dopo due sedute concluse con candela rialzista. La società ha fatto sapere lunedì di aver concluso l'acquisizione dal gruppo Veolia Environnement SA del ramo d'azienda cui fanno capo le concessioni detenute in Italia nel settore idrico. Per l'acquisto la società potrà riconoscere al gruppo Veolia complessivamente fino a EUR115 milioni - in termini di equity value -, in parte subordinati al raggiungimento di alcuni obiettivi delle società operative.

Sul Mid-Cap, bene Tod's, con il titolo che si è portato avanti dello 0,5% a EUR31,56 per azione, interrompendo il trend ribassista durato cinque sessioni.

Buoni acquisti anche su De' Longhi, che ha chiuso in rialzo del 3,7% - facendo meglio di tutti nel segmento - in scia all'attivo di martedì in cui ha raccolto un più 1,1%.

Banca Popolare di Sondrio ha marcato un rosso del 2,1% dopo aver fatto sapere martedì di aver collocato con successo presso investitori istituzionali una nuova emissione di covered bond per un importo benchmark pari a EUR500 milioni e durata di 5 anni. Il collocamento è stato realizzato nell'ambito del programma di obbligazioni bancarie garantite da EUR5 miliardi, assistito interamente da mutui residenziali.

LU-VE è andato sotto del 3,0%, chiudendo a EUR19,88. Sul titolo si menziona che mercoledì ha toccato il suono nuovo minimo a 52 settimane a EUR19,22 per azione.

Carel Industries ha invece ceduto il 9,5%, portando il prezzo a EUR19,86 per azione, dopo l'1,4% di attivo della vigilia.

Sullo Small-Cap, Softlab è avanzato del 4,3% con nuovo prezzo a EUR1,5650 dopo la flessione della vigilia con il 4,8%.

TXT-Solution ha segnato invece un più 2,0%, portando il prezzo a quota EUR15,00.

Tra i ribassisti, Fidia ha registrato un meno 4,4%, dopo avere concluso due sedute in saldo attivo.

Bastogi ha ceduto invece il 3,2%. La più longeva società italiana quotata alla Borsa italiana si è prezzata a fine giornata in area EUR0,54.

Tra le PMI, ATON Green Storage ha chiuso in denaro del 5,4%, dopo la flessione della vigilia con l'1,5%.

Franchi Umberto Marmi è avanzato invece con il 5,2% a EUR6,92 per azione. Sul titolo si registra un insolito alto volume di scambi, con oltre 39.000 pezzi passati di mano rispetto a una media giornaliera a tre mesi di circa 1.900.

ESI ha segnato invece un ribasso del 2,8% dopo il 9% di attivo della vigilia. Nella serata di lunedì ha approvato il piano di sviluppo industriale per il periodo 2024-2026, "finalizzato a cogliere il forte trend di crescita della capacità fotovoltaica istallata a livello globale, e con l'obiettivo di continuare a creare valore per la società e gli azionisti", si legge nella nota diffusa. Al completamento del piano, ESI prevede di raggiungere un valore della produzione di EUR69,3 milioni, con un CAGR (2022A-2026E) pari al 23%. L'Ebitda atteso al fine 2026 è pari a EUR6 milioni con un Ebitda margin dell'8,7%.

Emma Villas ha lasciato sul parterre l'8%, con il titolo che ha marcato la sua undicesima candela ribassista consecutiva.

In Asia, il Nikkei cede l'1,8% a 31.475,34, l'Hang Seng è in rosso del 2,0% 17.375,66, mentre lo Shangai Composite cede l'1,2% a 3.023,63.

A New York, mercoledì, il Dow Jones ha chiuso in rosso dell'1,0% a 34.575,533.665,08, l'S&P ha terminato in ribasso dell'1,3% a 4.314,60, mentre il Nasdaq ha chiuso in rosso dell'1,6%a 13.314,30.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0530 contro USD1,0530 registrato in chiusura azionaria europea di mercoledì, mentre la sterlina vale USD1,2114 da USD1,2145 di mercoledì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD91,00 al barile da USD91,11 al barile di mercoledì in chiusura. L'oro, invece, scambia a USD1.957,95 l'oncia da USD1.944,55 l'oncia di mercoledì sera.

Nel calendario macroeconomico di giovedì, alle 1000 CEST è atteso il saldo delle partite correnti dall'Eurozona.

Dagli USA, alle 1430 CEST, sono in arrivo le richieste di sussidi di disoccupazione mentre, alle 1600 CEST, arriverà il report delle vendite delle case esistenti. Alle 1800 CEST, occhi sul discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, mentre chiuderà la giornata un altro discorso del membro del FOMC Harker.

Nel calendario societario, in arrivo i risultati a nove mesi di Brunello Cucinelli, Gismondi 1754 e Salvatore Ferragamo.

Di Claudia Cavaliere, Alliance News reporter

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