(Alliance News) - Le borse europee sono attese in rialzo venerdì mattina, in seguito alla chiusura in attivo delle piazze americane e dal buon andamento di quelle asiatiche. Tuttavia, sul fronte macro, la mattinata potrebbe rivelare brutte sorprese nel Vecchio Continente.

Se dagli USA, ieri, l'IPC aumentato significativamente meno del previsto in ottobre e al livello più basso da gennaio, ha indotto i trader a sperare in un atteggiamento meno aggressivo da parte della Fed entro la fine dell'anno, il Regno Unito deve fare i conti con quello che potrebbe essere il primo passo verso la recessione.

Secondo l'Office for National Statistics, infatti, il PIL del Regno Unito è sceso dello 0,2% su base trimestrale nel terzo trimestre del 2022. Il PIL era aumentato dello 0,2% nel secondo trimestre rispetto al primo e sebbene questo ultimo dato non sia così grave come si temeva, e al di sotto delle aspettative di 0,5% di FXStreet, rappresenta il primo passo verso la recessione tecnica, che per definizione si concretizza con due contrazioni consecutive. La Bank of England l'aveva prevista nel quarto trimestre del 2022.

Così, il FTSE Mib è dato in rialzo di 190,0 punti o dello 0,8% dopo aver chiuso in rialzo del 2,6% a 24.394,28.

In Europa, il FTSE 100 di Londra è atteso su di 20,5 punti o dello 0,3%, il CAC 40 di Parigi dovrebbe aprire in rialzo di 59,0 punti o dello 0,9% mentre il DAX 40 di Francoforte è dato in avanti di 89,5 punti o dello 0,6%.

Fra i listini minori, ieri sera, il Mid-Cap ha chiuso su del 3,3% a 39.769,93, lo Small-Cap ha terminato in attivo dello 0,8% a 27.614,41 e l'Italia Growth ha chiuso in rialzo dello 0,9% a 9.227,80.

Nel listino milanese delle blue chip, Nexi ha chiuso in rialzo del 9,6%. Il consiglio di amministrazione giovedì ha approvato i risultati finanziari consolidati al 30 settembre 2022, in cui ha registrato ricavi a EUR2,38 miliardi, in crescita dell'8,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Azimut Holding ha terminato la seduta avanti del 7,7%, dopo aver chiuso i primi nove mesi marcando un utile netto consolidato nel periodo pari a EUR302 milioni, su del 4,0% rispetto a EUR291 milioni nello stesso periodo dello scorso anno.

Telecom Italia ha chiuso su del 5,2%, dopo aver chiuso il terzo trimestre e i primi nove mesi con perdite che superano di EUR2 miliardi. Nel dettaglio, la perdita netta del terzo trimestre è di EUR2,25 miliardi dall'utile di EUR139 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente mentre, nei nove mesi, la perdita di EUR2,73 miliardi si confronta con il passivo di EUR10 milioni di un anno prima.

Quartieri alti anche per Amplifon, che ha terminato la sessione avanti del 6,0%. La società, che prosegue cvon il programma di buyback, da ultimo ha comunicato martedì di aver acquistato, dal 3 al 4 novembre azioni ordinarie per un controvalore complessivo di EUR1,98 milioni.

Fra i pochi ribassisti, minoranza del listino, Tenaris, che ha ceduto il 4,1%. Sul titolo si menziona che Barclays ha alzato il prezzo obiettivo a EUR23,00 da EUR20,00 con titolo 'overweight'.

Sul Mid-Cap, allungo di Reply, che si è portata avanti del 9,9% dopo la contrazione dell'1,0% della vigilia.

Sesa è salita invece dell'8,6%, dopo il rosso della sessione precedente, seppure con lo 0,9%.

Rai Way - in denaro del 3,0% - ha comunicato giovedì che, al 30 settembre 2022, i ricavi sono pari a EUR184,4 milioni, in crescita del 7,4% rispetto ai EUR171,8 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente, anche per effetto dell'indicizzazione all'inflazione.

Fra le note negative si segnala il rosso di Saras, in contrazione del 4,3% dopo l'attivo di mercoledì con il 3,5%.

Sullo Small-Cap, ePrice si è portata avanti dell'8,8%, dopo il passo indietro con il 5,3% della vigilia.

Compagnia Immobiliare Azionaria è salita del 2,2%, in scia all'attivo di mercoledì con il 6,2%.

Cellularline - in denaro con lo 0,6% - ha comunicato giovedì di aver chiuso i primi nove mesi con un risultato netto in netto calo - principalmente la svalutazione dell'avviamento per EUR39,9 milioni -, negativo per EUR40,1 milioni dalla perdita di EUR700.000 dello stesso periodo del 2021. Al netto degli aggiustamenti delle voci straordinarie e non ricorrenti, il risultato netto adjusted risulta positivo per EUR3,7 milioni da EUR4,2 milioni al 30 settembre 2021.

Sabaf ha chiuso invece in rosso del 4,9%, dopo avere approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre, in cui ha riportato un utile netto pari a EUR13,1 milioni, pari al 6,5% delle vendite, inferiore del 44% rispetto ai primi nove mesi del 2021.

RCS MediaGroup - in rosso dell'1,1% - ha approvato giovedì i risultati al 30 settembre che includono ricavi consolidati nei primi nove mesi dell'anno pari a EUR620,2 milioni, in crescita dai EUR610,0 milioni relativi allo stesso periodo del 2021. Il risultato netto positivo è pari a EUR23,7 milioni in calo rispetto a EUR46,6 milioni nel pari periodo 2021, quando aveva beneficiato per EUR9,5 milioni di una plusvalenza su un asset partecipativo.

Fra le PMI, invece, 4AIM Sicav ha terminato in rialzo dell'8,6%, in attesa dei risultati in arrivo per la prossima settimana e dopo la lieve flessione della seduta precedente.

Prime posizioni anche per Casta Diva, che ha raccolto il 3,7%. Mercoledì la company ha approvato l'aggiornamento del piano industriale 2022-2024. Il fatturato totale di CDG si attesterà nel 2022 intorno a EUR74 milioni circa, con un Ebitda di circa EUR5,4 milioni. "Da qui la necessità di aggiornare al rialzo il Piano Industriale del maggio scorso, in quanto CDG raggiungerà con due anni di anticipo i risultati che erano previsti dal vecchio Piano alla fine del 2024", si legge nella nota diffusa.

Estrima ha ceduto invece il 9,1%, oggetto di profit taking dopo l'allungo della vigilia con oltre il 21%.

In Asia, il Nikkei ha è in rialzo del 3,0%, lo Shanghai Composite guadagna l'1,7% e l'Hang Seng è in attivo del 7,1%.

A New York, nella notte europea, il Dow ha guadagnato il 3,7% a 33.715,37%, il Nasdaq ha raccolto il 7,4% a 11.114,15 mentre l'S&P 500 ha terminato in attivo del 5,5% a 3.956,37.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0232 contro USD1,0169 di giovedì in chiusura azionaria europea. La sterlina scambia a USD1,1726 da USD1,1672 di ieri sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD95,88 al barile da USD94,12 al barile di giovedì sera. L'oro, invece, scambia a USD1.761,09 l'oncia da USD1.749,39 l'oncia di giovedì in chiusura.

Nel calendario economico di venerdì, alle 1110 CET, si terrà un'asta di BTP a 3, 7 e 15 anni.

Dagli States, alle 1600 CET, spazio alla massa monetaria M2 e agli indici lavorati dall'Università del Michigan. Alle 1900 CET, focus sul report di Baker Hughes e, alle 2030 CET, come di consueto ogni venerdì, il COT Report.

Nel calendario societario, fra le numerose società che pubblicheranno i numeri intermedi ci sono ERG, FILA, Immsi, Tamburi, Centrale del Latte e Zucchi.

Di Chiara Bruschi; chiarabruschi@alliancenews.com

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