LONDRA/MILANO (Reuters) - Banchieri d'affari e membri della comunità finanziaria che normalmente trovano quasi impossibile interagire con gli Agnelli sul futuro della Juventus dicono di percepire ora una maggiore disponibilità da parte della famiglia ad ascoltare.

La "Vecchia Signora" del calcio italiano è alle prese con problemi fuori dal campo e con costi in forte aumento, mentre la squadra tenta di ritrovare il suo spirito vincente.

In questo contesto, nelle ultime settimane i rappresentanti degli Agnelli si sono dimostrati più aperti ad ascoltare idee sul futuro del club, compreso un possibile ingresso di un partner di minoranza, in base a quanto riferito da cinque fonti coinvolte in colloqui periodici con la famiglia.

Le fonti hanno detto a Reuters che questo non implica un imminente cambio di posizione, sottolineando che ogni possibile decisione sarà presa solo una volta che si dissiperanno le incertezze legate alla bufera giudiziarie scatenata dalle presunte irregolarità dei conti.

Gli Agnelli, proprietari della Juventus da circa un secolo, possiedono una quota del 64% attraverso Exor, la holding gestita da John Elkann che, attraverso la casa madre, distribuisce dividendi ai numerosi membri della famiglia.

"Il nostro impegno nei confronti della Juventus è immutato e non c'è stato alcun incontro", ha detto un portavoce di Exor in risposta a una richiesta di un commento da parte di Reuters.

"Qualsiasi insinuazione contraria è totalmente priva di fondamento, fuorviante e volta solo a creare incertezza".

Negli ultimi quattro anni la Juventus ha ricevuto 700 milioni di euro sotto forma di aumenti di capitale dai propri azionisti, di cui circa due terzi provenienti da Exor. Nel portafoglio della holding, il club bianconero è l'unica grande azienda che attualmente non sta facendo utili.

Nonostante gli ingenti investimenti, la Juventus non gioca una finale di Champions League dal 2017 e tre delle fonti hanno affermato che ne servono di più per rendere il club competitivo a livello europeo, ampliando al contempo la visibilità commerciale all'estero.

Elkann ha negato in passato che la Juventus, che ha registrato l'ultimo utile netto nell'esercizio 2016-2017 per poi perdere più di 600 milioni di euro negli anni successivi, possa aver bisogno di nuovi iniezioni di capitale.

Tuttavia, la società bianconera ha previsto che l'esercizio in corso si chiuderà nuovamente in rosso e ha 180 milioni di euro di debiti da pagare entro la fine di giugno del prossimo anno.

E dopo aver chiuso la stagione 2021-22 senza vincere nessun trofeo, la prima in un decennio, il club rischia di essere escluso dal prossimo prestigioso torneo della Champions League, che garantisce alle squadre partecipanti ricchi introiti.

La Juventus ha nominato un consiglio di amministrazione incaricato di gestire questa fase turbolenta, dopo le dimissioni del board guidato da Andrea Agnelli a novembre.

Agnelli, gli ex dirigenti e il club stesso sono in attesa di una decisione su un possibile rinvio a giudizio in sede penale per presunti reati finanziari.

Società e dirigenti hanno negato ogni addebito.

Sul fronte sportivo, a maggio le autorità sportive italiane sono chiamate a riformulare la sanzione relativa al caso plusvalenze, che aveva comportato inizialmente una deduzione di 15 punti nella stagione di Serie A in corso.

La Juventus rischia anche nuove sanzioni sportive, tra cui ulteriori penalizzazioni in classifica, legate al filone d'indagine sulle presunte irregolarità nei pagamenti degli stipendi dei giocatori.

FAIR PLAY

Con la Serie A impantanata nei debiti e alle prese con una difficile ripresa dal colpo ricevuto dalla pandemia da coronavirus, diverse fonti hanno detto che un partner d'investimento potrebbe aiutare gli Agnelli ad elaborare una nuova strategia per la Juventus.

Diverse fonti hanno affermato che un delisting della Juventus è largamente considerato nella comunità finanziaria come il modo migliore per affrontare i problemi della Vecchia Signora.

La famiglia Agnelli è proprietaria del club quasi ininterrottamente dal 1923 e la società è quotata a Piazza Affari dal 2001. La società di investimento britannica Lindsell Train è ora il secondo maggior investitore con una quota del 6,95%, in base alle ultime comunicazioni Consob.

Tra i nuovi potenziali co-investitori potrebbero esserci fondi sovrani mediorientali o fondi e 'family office' statunitensi, hanno detto due fonti.

Secondo una di queste fonti, tali investitori potrebbero aiutare a guidare la parte commerciale apportando ulteriore esperienza in termini di sponsorizzazioni, branding e valorizzazione dei diritti media.

La famiglia potrebbe anche prendere in considerazione una joint venture o una partnership commerciale anziché un socio di minoranza, ha detto la fonte, aggiungendo che gli Agnelli stanno monitorando l'evoluzione dei processi di vendita di Manchester United e l'Inter.

Il calcio europeo è sempre più dominato da una manciata di club con proprietari facoltosi in grado di coprire le ingenti perdite, che mettono alla prova le regole del cosiddetto 'fair play' finanziario.

La Juventus si è classificata all'11° posto nella European Money League di Deloitte, pubblicata a gennaio, sulla base dei ricavi annuali di circa 400 milioni nel 2021/22.

La classifica di Deloitte vede in testa il Manchester City, controllato dallo sceicco di Abu Dhabi Mansour, uno dei nuovi proprietari che hanno trasformato il calcio europeo.

Andrea Agnelli ha tentato, senza successo, di creare nel 2021 una Superlega Europea separata per incrementare i fatturati dei maggiori club del continente.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Claudia Cristoferi)