ROMA (MF-DJ)--Cnh Industrial valuta l'addio a Piazza Affari. A rivelarlo è stato lo stesso amministratore delegato del gruppo dei trattori, Scott Wine, nel corso della presentazione dell'ultima trimestrale, precisando che nessuna decisione è stata ancora presa a riguardo.

Anche sulla scorta delle continue sollecitazioni degli analisti, il board di Cnh sta soppesando pro e contro, sicché non è da escludere che al termine delle riflessioni la società propenda per il mantenimento della doppia quotazione. "Negli ultimi trimestri abbiamo detto a voce alta che il dual listing è un argomento che stiamo valutando e discutendo con il consiglio di amministrazione", ha sottolineato Wine. Attualmente la società è quotata sia a Milano sia a Wall Street, dove capitalizza circa 20 miliardi.

"La scorsa settimana abbiamo tenuto una riunione del consiglio. Abbiamo fatto una buona revisione dell'argomento. E, come ho detto nelle osservazioni preparatorie, ritengo che il passaggio al deposito presso la Sec faccia parte di questo passo nella giusta direzione", ha aggiunto, alludendo al fatto che Cnh adotterà d'ora in avanti i formulari trimestrali utilizzati dalle aziende quotate statunitensi. "Stiamo valutando se sia il modo giusto di farlo e quale sia il modo più efficiente per farlo. Questi sono i due argomenti che stiamo valutando. E credo che, man mano che ne sapremo di più e prenderemo una decisione in merito, non mancheremo di comunicarlo", ha concluso Wine.

Qualora Cnh dovesse risolversi per il delisting, scrive MF-Milano Finanza, la Borsa Italiana perderebbe un altro peso massimo. Quali ragioni potrebbero spingere il gruppo a lasciare Piazza Affari per Wall Street, seguendo le orme dell'azionista di riferimento Exor, che a Milano ha preferito Amsterdam? Dopo lo spin off di Iveco e l'acquisto di Raven, anzitutto, quello nordamericano è diventato per Cnh il primo mercato per ricavi. Dagli Stati Uniti proviene poi anche una quota significativa degli investitori nella società.

Come rilevato dagli analisti di Bank of America, infine, il gruppo dei trattori tratta tradizionalmente con uno sconto rilevante in borsa rispetto ai concorrenti Usa, nonostante gli ottimi risultati finanziari riportati trimestre dopo trimestre. Si vedrà se tanto basterà a far propendere l'ago della bilancia verso Wall Street.

Nel frattempo ieri la ex controllata di Cnh, Iveco, ha pubblicato conti superiori alle attese degli analisti. Nel terzo trimestre il produttore di veicoli pesanti ha aumentato i ricavi del 19% a 3,5 miliardi. L'ebit rettificato è cresciuto a 101 milioni, con una marginalità del 2,9%, mentre l'utile netto rettificato è salito a 30 milioni. "Sulla scorta di solidi risultati e di una migliore disponibilità di semiconduttori per il resto dell'anno, abbiamo aggiornato le nostre prospettive finanziarie per il 2022, nonostante un contesto della catena di approvvigionamento ancora difficile ma più prevedibile e una complessità energetica e inflazione scenario di costo, che dovrebbe interessare sia l'azienda che la catena di fornitura", ha chiosato l'ad di Iveco, Gerrit Marx. Ora per l'intero 2022 la società stima di raggiungere un ebit rettificato compreso fra 420 e 440 milioni, di incrementare fra il 5 e il 6% dei ricavi netti e di superare gli 1,2 miliardi di liquidità netta delle attività industriali.

"L'aggiustamento in valore assoluto è modesto, ma si tratta della seconda volta che il newsflow dei risultati è positivo da quando è quotata separatamente e riteniamo serva per far riacquisire credibilità all'equity story", ha sottolineato Equita. A Piazza Affari Iveco ha chiuso in rialzo del 4,1%, mentre Cnh ha guadagnato l'1,9%.

red

fine

MF-DJ NEWS

1008:25 nov 2022


(END) Dow Jones Newswires

November 10, 2022 02:25 ET (07:25 GMT)