tre eredi designati, si deve decidere sulla validità degli accordi del 2004 sull'eredità di Gianni Agnelli e sul patto successorio. Ma c'è un'altra causa aperta a Berna (in tutto sono sei) dai tre eredi, che vogliono far riconoscere ai giudici il loro status contro la madre, che è stata di fatto diseredata da Marella nei testamenti e che comunque - ha statuito la vedova dell'Avvocato nel suo terzo testamento del 2014 - ha già avuto ciò che le sarebbe spettato. Ma il valore della Dicembre allora, con la Fiat sull'orlo del fallimento, era molto più basso di quello attuale. Da qui l'importanza della perizia sul valore.

I giudici torinesi dovranno ponderare le carte e le memorie predisposte dalle parti e dai loro avvocati. Per la decisione ci vorranno mesi, si parla della primavera 2023, ma l'udienza del 7 novembre sarà già cruciale. I magistrati possono stabilire di andare avanti, riconoscendo che Marella era residente in Italia: sarebbe un importante punto a favore di Margherita. Possono annullare gli accordi del 2004, oppure valutarli in base alla legge elvetica. O anche decidere di attendere l'esito della causa di Ginevra, da cui però dipende quella di Berna su chi siano effettivamente gli eredi di Marella Caracciolo. Se perdesse in Italia, Margherita potrebbe continuare lo scontro in Svizzera ma in questo caso la strada sarà in salita. Se invece i giudici, di Torino o di Ginevra, riconoscessero la validità degli accordi, la saga si chiuderebbe con la sconfitta definitiva di Margherita. Ma se fossero invalidati, tutto verrebbe rimesso in discussione fin dall'inizio, arricchendo la saga di un nuovo capitolo fitto di sorprese sull'eredità di Gianni Agnelli.

alu

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0708:58 nov 2022


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November 07, 2022 02:59 ET (07:59 GMT)