ROMA (MF-DJ)--I documenti della società Dicembre di John Elkann «non risulterebbero conformi alla normativa di settore». I legali della madre, Margherita Agnelli, in una memoria consegnata il 15 luglio al Tribunale di Torino, di cui il Corriere ha copia, sollevano dubbi su una serie di atti depositati al Registro delle imprese (con un ritardo di 20 anni) che hanno segnato la storia di una delle più importanti e blindate casseforti familiari al mondo.

Nel suo portafoglio c'è l'impero Exor e dunque Stellantis, Ferrari, Juventus ecc. Solo questione di forma e esigenza di chiarezza? La figlia di Gianni Agnelli (morto il 24 gennaio 2003) e di Marella Caracciolo (23 febbraio 2019), madre di John, Lapo e Ginevra Elkann (e di altri 5 figli dal secondo matrimonio con Serge de Pahlen), è di nuovo in campo dopo la battaglia (persa) oltre dieci anni fa per l'eredità del padre.

Solo verificare la correttezza e la trasparenza degli atti della Dicembre, secondo la versione soft che filtra dall'entourage di Margherita. Trovare appigli per rimettere in discussione gli assetti della cassaforte, secondo la versione hard che circola in ambienti finanziari torinesi. Piccola come struttura giuridica, potentissima per il suo portafoglio, riservatissima fin oltre le regole. Ecco la «Dicembre società semplice», al centro delle nuove scintille legali. Si scopre solo ora che il 60% è di John e il 20% a testa di Lapo e Ginevra. Chi la controlla governa l'impero: una volta era l'Avvocato, oggi è l'Ingegnere John. La regola sacra degli Agnelli è sempre stata «in famiglia comanda uno solo per volta». Lì dentro è racchiusa la quota principale (38%) della holding olandese Giovanni Agnelli Bv (l'ex Accomandita) che attraverso Exor gestisce partecipazioni in Stellantis (14,4%), Ferrari (23%), Cnh (27%), PartnerRe, Juventus (64%).

Nell'accordo di rinuncia all'asse ereditario, Margherita aveva ottenuto ville, immobili, titoli e opere d'arte per un valore stimato in 1,16 miliardi. Nel 2007, però, ritenendo di essere stata tenuta all'oscuro dell'esatto patrimonio dell'Avvocato, chiese in tribunale l'annullamento dell'intesa svizzera e un rendiconto completo di beni e attività. Pretese respinte in vari gradi di giudizio. Ora è di nuovo in pressing sulla società dei figli: dopo averli «costretti» al deposito degli atti storici, chiede verifiche sulla loro regolarità. «Risulta che nessuna delle scritture private - lamenta il suo legale Dario Trevisan - sia stata depositata in originale o che si trovi in deposito notarile. Quanto, poi, alle attestazioni del notaio, non risulta che queste si possano qualificare quali effettive "copie autentiche", anche per estratto, degli atti che si intendono iscrivere». Di un atto che Margherita conosce molto bene - la cessione della sua quota alla madre - nella memoria si dice che «il documento esibito alla Camera di Commercio non è conforme all'originale». «Irregolarità» riguarderebbero anche altri documenti per i quali «non è stato depositato l'originale». E quindi la madre del numero uno del gruppo chiede al giudice di Torino che disponga un'integrazione o una regolarizzazione degli atti da parte della Dicembre. Probabile che i tempi di deposito, rispetto al passato, ora siano più brevi.

pev

(END) Dow Jones Newswires

July 23, 2021 02:59 ET (06:59 GMT)