I piani di successione dell'azienda fondata da Re Giorgio, 87 anni a luglio, sono da tempo oggetto di speculazioni, soprattutto da quando in aprile lo stilista ha detto a Vogue di poter prendere in considerazione un partner italiano, non necessariamente del settore moda, dopo aver difeso orgogliosamente per anni l'indipendenza del gruppo.

Secondo Il Sole 24 Ore, alcune banche d'affari hanno presentato alla holding della famiglia Agnelli - che controlla Ferrari - un piano che prevede una fusione tra Armani e il Cavallino rampante. In base al progetto, attraverso il conferimento a Ferrari della sua azienda, Armani diventerebbe il secondo maggior azionista del produttore di auto sportive di lusso.

Sia Armani che Exor hanno escluso la possibilità che possa prendere forma un'operazione di questo tipo, scrive lo stesso quotidiano.

Un portavoce di Armani contattato da Reuters sottolinea che il progetto non è stato nemmeno presentato al gruppo, che in ogni caso non è interessato.

I commenti di Armani a Vogue hanno comunque alimentato le speculazioni su possibili investitori, e in particolare su Exor, che negli ultimi mesi ha inanellato due operazioni nel mondo del lusso investendo nel produttore di scarpe Christian Louboutin e nel gruppo di moda cinese Shang Xia.

Gli analisti ritengono poco logica una fusione tra Ferrari e Armani, mentre considerano plausibile un interesse di Exor per il marchio di moda.

Secondo un analista, Armani potrebbe valere tra i 5 e i 6 miliardi di euro e con un investimento di 1-1,8 miliardi di euro Exor potrebbe rilevare una quota del 20-30%.

Speculazioni di mercato su cui né Armani né Exor fanno commenti.

(Claudia Cristoferi, redazione a Milano Sabina Suzzi)