MILANO (MF-DJ)--Israele invierà alla Corea del Sud circa 700.000 dosi in scadenza del vaccino di Pfizer/BioNTech. Seul, che ha ricevuto solo il 20% delle 192 milioni di dosi ordinate, invierà un numero identico di dosi a Israele più avanti.

E' probabile che un accordo di questo tipo venga preso in considerazione anche da altri Governi, affermano gli esperti di salute.

Israele ha completamente vaccinato la maggior parte dei suoi circa 9 milioni di cittadini e la somministrazione all'interno del Paese è ora in fase di stallo mentre i vaccini si avvicinano alla scadenza alla fine di luglio. I recenti tentativi di realizzare scambi di vaccini, anche con l'Autorità Palestinese, sono falliti, in parte per la scadenza troppo ravvicinata.

La Corea del Sud è un partner che ha necessità di dosi. Il ricco Paese, che sta aspettando in fila mentre la distribuzione dei vaccini a livello mondiale procede a rilento, ha somministrato una dose a meno di un terzo della popolazione.

I vaccini di Pfizer/BioNTech dovrebbero arrivare da Israele in Corea del Sud già domani. Dopo i controlli di qualità, le dosi dovrebbero essere utilizzabili entro una settimana, hanno affermato i funzionari sanitari sudcoreani. Sulla base dei recenti tassi di distribuzione del Paese, le 700.000 dosi dovrebbero essere somministrate entro un giorno o due, hanno affermato.

Il Governo di Seul è ancora in attesa della consegna di quasi 60 milioni di dosi del vaccino contro il Covid-19 di Pfizer/BioNTech e rispedirà 700.000 di quelle dosi in Israele a settembre o ottobre, hanno detto i due Governi.

"Questo è un accordo vantaggioso per tutti", ha dichiarato il primo ministro israeliano, Naftali Bennet, in una nota, sottolineando che l'accordo tra Israele e la Corea del Sud è stato autorizzato dal Ceo di Pfizer, Albert Bourla, a seguito di diverse discussioni tra i due Paesi negli ultimi giorni.

Questo tipo di accordi possono aiutare a migliorare l'offerta squilibrata di vaccini contro il Covid-19 in tutto il mondo, almeno tra i Paesi ricchi.

Per ora, la maggior parte delle dosi non utilizzate è stata donata. Il mese scorso, il presidente Usa, Joe Biden, ha dichiarato che gli Stati Uniti avrebbero donato 500 milioni di dosi attraverso il programma Covax, un'iniziativa finanziata principalmente dai Governi occidentali per aiutare i Paesi a basso reddito con i vaccini. Il Regno Unito e il Canada hanno recentemente promesso di donare circa 100 milioni di dosi. I Paesi europei tra cui Germania, Francia e Italia si sono impegnati a condividere collettivamente 75 milioni di dosi.

Gli scambi dei vaccini portano benefici per il Paese che invia le dosi mentre continuano a emergere varianti a rapida diffusione del coronavirus che alla fine potrebbero rendere necessarie dosi di richiamo per le persone già completamente inoculate, ha affermato Daniel Rhee, ricercatore presso l'International Vaccine Institute di Seoul. "Bilancia il rischio per i Paesi che hanno bisogno di vaccini ora e i Paesi che hanno bisogno di date di scadenza più lunghe per le dosi non utilizzate", ha affermato Rhee.

Israele stava cercando un partner con cui scambiare i vaccini dopo che l'Autorità palestinese si è ritirata da un accordo di questo tipo a metà giugno. Israele aveva inizialmente offerto fino a 1,4 milioni di dosi all'Autorità Palestinese ma a seguito della diffusione di casi legati alla variante Delta in Israele all'inizio di giugno, il Governo ha intrapreso una rapida campagna di vaccinazione per le persone di età compresa tra 12 e 16 anni. Più di 100.000 individui in quella fascia di età hanno ricevuto le prime dosi nei giorni scorsi, ha affermato il ministero della Salute del Paese.

Seul aveva proposto uno scambio simile agli Stati Uniti, prima della visita del presidente sudcoreano, Moon Jae-in, alla Casa Bianca a maggio. La Corea del Sud, che aveva evitato di effettuare acquisti di massa dei vaccini per i potenziali effetti collaterali e dati poco chiari sull'efficacia. Per questo era più indietro quando i vaccini sono diventati disponibili alla fine dello scorso anno.

Il Governo sudcoreano ha acquistato dosi sufficienti per vaccinare due volte i suoi circa 52 milioni di persone. Sette sudcoreani su 10 hanno dichiarato che si sarebbero vaccinati, secondo un sondaggio del Governo a maggio.

Per ora, lo spreco di vaccini non è un problema in Corea del Sud. Quasi tutti si presentano all'appuntamento per la vaccinazione, con un tasso di mancata presentazione di appena il 2%. I vaccini rimanenti possono essere prenotati tramite app e vanno a ruba in pochi secondi.

Entro la fine di settembre, la Corea del Sud prevede di ottenere altre 80 milioni di dosi da Pfizer, AstraZeneca, Johnson&Johnson e Moderna.

Il Paese resta sulla buona strada per vaccinare il 70% della popolazione entro settembre. Una volta raggiunta tale soglia, la Corea del Sud prenderà in considerazione la possibilità di scambiare i suoi vaccini in eccesso con altri Paesi bisognosi, ha affermato Jung Eun-kyeong, commissario dell'Agenzia coreana per il controllo e la prevenzione delle malattie, in un briefing. "I tassi di adesione sono alti e ci permettono di somministrare i vaccini in un breve lasso di tempo", ha detto Jung.

cos

(END) Dow Jones Newswires

July 06, 2021 08:47 ET (12:47 GMT)