ROMA (MF-DJ)--"Mai e poi mai ho visto un camionista forzare un picchetto, travolgere i lavoratori fino ad ucciderne uno. Mai ho assistito a qualcosa di simile. Siamo di fronte ad uno sgretolamento del tessuto sociale, ad un imbarbarimento delle relazioni umane. Così si mette a rischio anche la tenuta della democrazia". Lo ha detto a Repubblica il leader della Cgil, Maurizio Landini, parlando della morte del sindacalista causata da un camionista che ha forzato un picchetto di lavoratori.

Secondo Landini la democrazia in Italia non è più solida: "la nostra è una Repubblica democratica -è scritto nella Costituzione- fondata sul lavoro. Ma ora domina lo sfruttamento del lavoro, la precarietà del lavoro, l'insicurezza del lavoro. Si è passati dalla tutela del lavoro al disprezzo del lavoro. Proviamo a mettere in fila tre recenti fatti di cronaca: l'orditoio manomesso su cui lavorava la povera Luana, i sistemi frenanti della funivia di Mottarone anch'essi manomessi, infine la morte di Adil. Sono legati dalla stessa logica: il tempo di vita e di lavoro viene piegato al mercato e al profitto e non alla centralità della persona. Questa assenza di vincoli sociali mette a rischio anche la tenuta democratica di un Paese. Dove stiamo andando?".

"La giungla in cui ci troviamo nasce da una serie di leggi sbagliate. A tutto ciò la Cgil si è opposta e ha avanzato proposte alternative. La pandemia ha accelerato tutto, accentuando le forme di diseguaglianze, tra ricchi e poveri, tra protetti e precari, tra uomini e donne, tra giovani e anziani, tra Nord e Sud. Contemporaneamente ha fatto emergere il valore dello Stato sociale", ha proseguito.

Al governo la Cgil chiede di "non conservare quelle leggi balorde, di innovare. Esattamente come ha fatto nel settore pubblico -grazie all'iniziativa di Cgil, Cisl e Uil- con il decreto Semplificazioni che vincola l'azienda vincitrice dell'appalto a garantire ai lavoratori delle imprese subappaltatrici gli stessi trattamenti normativi ed economici e l'applicazione del medesimo contratto nazionale di settore. Si estenda tale legge a tutti gli appalti nel privato".

L'esecutivo non sembra orientato ad accogliere la richiesta dei sindacati di una nuova proroga del blocco dei licenziamenti. Il 30 giugno finirà il blocco, ma Landini non si è rassegnato all'idea: "il 26 giugno andiamo in piazza anche per chiedere la proroga del blocco. Ci saranno tre manifestazioni: chiediamo la proroga del blocco, l'estensione degli ammortizzatori sociali e di incentivare le strade alternative ai licenziamenti, dai contratti di solidarietà a quelli di espansione. Il governo ci convochi e faccia ripartire il dialogo sociale così costruiremo un'Italia migliore".

"Negli anni Settanta, con lo Statuto dei lavoratori, il Parlamento comprese la centralità del lavoro -ha sottolineato- Oggi dobbiamo recuperare quello spirito: un nuovo Statuto con il riconoscimento degli stessi diritti alle persone che per vivere devono lavorare. La Cgil ha presentato in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare, siamo pronti a confrontarci con tutti. Ma serve anche una legge che misuri l'effettiva rappresentanza dei sindacati e dei datori di lavoro, per estendere a tutti l'efficacia dei contratti nazionali".

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June 21, 2021 03:04 ET (07:04 GMT)