ROMA (MF-DJ)--Mentre Matteo Salvini è impegnato a massimizzare il peso dei suoi 95 parlamentari all'interno della maggioranza di centrodestra e ha convocato per oggi un altro «federale», dentro e accanto al partito si agitano gli spettri del «fronte del Nord».

Lo scrive La Stampa spiegando che si tratta di un fronte composto da soggetti diversi che condividono un'analisi impietosa del cattivo risultato elettorale («Abbiamo perso perché abbiamo smesso di parlare ai ceti produttivi del Nord») e il conseguente generico appello ad «ascoltare di più i territori». C'è Umberto Bossi che ha lanciato il «Comitato Nord» per affrontare di petto la questione settentrionale e che ieri mattina ha convocato nella sua casa di Gemonio l'ex segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi e l'eurodeputato Angelo Ciocca per affidare loro l'organizzazione del nuovo soggetto «che resterà comunque all'interno della Lega per Salvini premier».

Ci sono i governatori Luca Zaia, Massimiliano Fedriga e sempre di più anche Attilio Fontana che chiedono di spingere sull'autonomia e che nell'ultimo consiglio federale hanno preteso date certe sulla celebrazione dei congressi provinciali e regionali e sugli aventi diritto al voto. C'è la base della Liga Veneta che condivide le richieste dei governatori e che sul tema dell'autonomia pungola via Bellerio un giorno sì e l'altro pure. «L'autonomia delle regioni del Nord è una priorità politica di eguale valore al caro bollette - hanno scritto proprio ieri i consiglieri regionali veneti Gabriele Michieletto e Roberta Vianello -. Non possiamo più attendere. E solo la Lega può portare a compimento questa riforma".

"Sulla stampa leggiamo del toto-ministri. Ma la scelta migliore rimane il segretario Salvini: è sicuramente lui l'uomo migliore al ministero degli Affari Regionali. Per quanto riguarda il Viminale, la Lega può sfoderare altre validissime alternative», hanno aggiunto. Insomma, ben più che un tentativo di mettere Salvini con le spalle al muro.

I fedelissimi di Matteo Salvini a sentir parlare di «fronte del Nord» fanno spallucce e liquidano il tutto come «nostalgie». Di certo, nella riunione convocata per le 15h00 nella Sala Salvadori di Montecitorio, si parlerà poco o nulla di Nord e molto di ministeri. La Lega ha nel cassetto una lista da presentare agli alleati che comincia con il Viminale. Matteo Salvini continua a reclamarlo per sé e l'impressione è che terrà il punto a meno che qualcuno si prenda la briga di dirgli esplicitamente di no. I fari, ovviamente, sono puntati anche su Giancarlo Giorgetti. Il più «draghiano dei leghisti» non rivendica per sé né un posto nel governo né altri incarichi istituzionali. Anche oggi, però, come già settimana scorsa in via Bellerio, sarà in prima fila.

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0409:21 ott 2022


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October 04, 2022 03:22 ET (07:22 GMT)