ROMA (MF-DJ)--Non c'è mattone senza diritto. Le operazioni del mercato immobiliare spesso richiedono la presenza di un avvocato. Ma come si coniugano l'iter giudiziario con lo scenario macroeconomico attuale che fa tremare la casa? Secondo Federico Sutti, Italy managing partner di Dentons, al momento «sul mercato immobiliare pesano tre fenomeni: il rialzo significativo dei tassi d'interesse, l'aumento dell'inflazione e l'effetto del superbonus 110%». Questa triade ha portato a un aumento del costo del prodotto finito di circa il 12,5%. Tuttavia, l'Italia esce da un periodo in cui il costo del denaro era eccezionalmente basso: «Nell'ultimo anno i tassi di interesse sui mutui sono saliti dall'1,5% al 3%, ma negli ultimi 50 anni il dato medio era pari al 10%», afferma il fondatore e presidente, Scenari Immobiliari, Mario Breglia.

Quali risorse ha il mercato per addolcire la pillola? «La tecnologia, anche se può fare poco per risolvere le difficoltà economiche, può dare una grande mano alla causa velocizzando i processi, tagliando i costi e rafforzando le interazioni tra tecnici e avvocati». A parlare è Riccardo Delli Santi, presidente onorario di Agidi e partner dello Studio Delli Santi. Un esempio è lo studio legale Allen & Overy, rappresentato dal partner David Wakeling, che collabora con un chatbot per svolgere alcune delle mansioni più semplici, come una bozza di risoluzione di un contratto o una traduzione. Oltre alla tecnologia, gli studi legali sono sempre più attenti alla sostenibilità.

Come spiega Pamela Cone, fondatrice e ceo di Amity Advisory, «il numero di persone che richiedono un'assistenza legale sulle pratiche Esg è in aumento, così come il numero di clienti che pretende un certo standard di sostenibilità dal proprio avvocato». Ma in mancanza di linea guida omogenee sul territorio nazionale, «a parità di norma spesso ci troviamo di fronte ad applicazioni diverse da parte degli enti locali», come spiega Tommaso Cassata, ceo e general counsel di Asja Ambiente Italia. Sulla legislazione ambientale infatti sono stati fatti grandi passi avanti, interviene il docente di diritto dell'energia dell'Università di Torino, Claudio Vivani, ma adesso serve «un testo unico dell'energia per facilitare il lavoro dei legali e delle imprese». La macchina della giustizia però ha tempi molto lunghi, soprattutto quando si parla di green. Come ricorda anche Maria Cristina Lenoci, avvocato dello Studio Lenoci, «l'Italia è tra gli ultimi posti in Europa in tema di pesantezza burocratica nel campo dell'energia». A tirare le fila sulle tempistiche dell'amministrazione italiana è Mariangela Saccà, head of development Legal Affairs Egp & Tgx Italy di Enel. Al giorno d'oggi, «per autorizzare la costruzione di un impianto eolico nel Paese servono dai cinque ai sette anni di media e due per quelli solari», dichiara l'esperta. Tempistiche disallineate rispetto al percorso verso transizione energetica delineato da Bruxelles con cui il mattone dovrà presto fare i conti.

pev


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March 22, 2023 03:30 ET (07:30 GMT)