MILANO (MF-DJ)--Gli operatori private sono convinti che, nonostante un peggioramento atteso per l'economia italiana, il settore del private banking potrà registrare nei prossimi 12-18 mesi un miglioramento delle sue prospettive.

In questo quadro, a partire dalle previsioni sullo scenario economico finanziario, si stima che gli asset in gestione del private banking a fine 2022 si attesteranno a 949 miliardi di euro e supereranno i mille miliardi entro il 2024, raggiungendo 1.084 miliardi grazie a una crescita media annua del 6,8% (rispetto al +2,7% degli operatori retail).

E' quanto emerge da uno studio dell'Aipb, l'Associazione Italiana Private Banking che apre domani i lavori della XVIII edizione del Forum del Private Banking 'Fiducia, Innovazione e Protezione. Il valore della consulenza private', l'appuntamento annuale che riunisce Istituzioni, operatori di settore e stakeholder per un approfondimento sulle nuove sfide del settore.

Il pirivate banking dovrà comunque confrontarsi, nei prossimi anni, con le sfide che ruotano attorno ai tre elementi fondativi che hanno rappresentato le basi del suo successo: fiducia, innovazione e protezione. Mettendo in fila i principali ambiti di azione necessari per confermare il successo del modello di servizio del private banking, gli operatori hanno messo al primo posto (68% degli associati di Aipb) la capacità di rendere il settore attrattivo per le giovani generazioni da affiancare ai professionisti con esperienza. La rilevazione effettuata ogni biennio sulla composizione per età dei banker mostra una riduzione dei professionisti tra i 30 e i 40 anni dal 21% del 2012 al 13% del 2020 e contemporaneamente una salita del peso della fascia tra i 50 e 60 dal 27% al 41%.

Al secondo posto (61% degli associati), la capacità di trasferire la fiducia guadagnata alle future generazioni di clientela. Tipologie di clienti che per l'89% degli associati Aipb impiegherà la propria ricchezza in modo sostanzialmente differente rispetto alle generazioni precedenti. È una convinzione giustificata dalle evoluzioni in atto in ambito sociale e culturale che vedono in prospettiva, ad esempio, più donne tra i decisori finanziari; clienti nativi digitali abituati all'utilizzo di vari canali per entrare in relazione con la banca e che considerano un prerequisito un'operatività on line completa, veloce ed efficiente; maggiore mobilità della clientela; maggiore interesse per investimenti innovativi e nuove tipologie di professionisti.

Al terzo posto (43% degli associati), emerge la tecnologia come motore di innovazione del servizio per meglio conoscere i bisogni della clientela e fornire soluzioni adeguate. Il 93% degli operati di private banking prevede, infatti, una accelerazione degli investimenti nei processi di innovazione.

Al quarto posto, la tutela del patrimonio nel tempo (25% degli associati), sulla quale avranno un impatto le evoluzioni degli assetti familiari, l'allungamento della speranza di vita, la riduzione del welfare pubblico e gli impatti di percorsi professionali meno definiti. Il 96% degli operatori di private banking registra che la percezione dei rischi da parte delle famiglie private si è affinata ed è cresciuto il numero di coloro che pensano sia necessario coprirsi dai rischi prima di ragionare sulla gestione degli investimenti (64% della clientela), rispetto a coloro che ritengono il loro patrimonio sufficiente per proteggersi dagli imprevisti che possono avere un forte impatto sul patrimonio familiare (51% della clientela). Una protezione che la maggioranza dei clienti del private banking gradirebbe affidare alla propria banca (54%).

cce

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2213:02 nov 2022


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November 22, 2022 07:03 ET (12:03 GMT)