MILANO (MF-DJ)--Dal 2007 il settore del private banking cresce più del Pil e della ricchezza italiana; l'industria ha retto anche nel 2022 e gli operatori sono convinti che, nonostante un peggioramento atteso per l'economia italiana, il comparto potrà registrare nei prossimi 12-18 mesi un miglioramento delle sue prospettive.

In questo quadro, a partire dalle previsioni sullo scenario economico finanziario, si stima che gli asset in gestione del private banking a fine 2022 si attesteranno a 949 miliardi di euro e supereranno i mille miliardi entro il 2024, raggiungendo 1.084 miliardi grazie a una crescita media annua del 6,8% (rispetto al +2,7% degli operatori retail).

E' quanto emerge da uno studio dell'Aipb, l'Associazione Italiana Private Banking che apre domani i lavori della XVIII edizione del Forum del Private Banking 'Fiducia, Innovazione e Protezione. Il valore della consulenza private', l'appuntamento annuale che riunisce Istituzioni, operatori di settore e stakeholder per un approfondimento sulle nuove sfide del settore.

Il pirivate banking dovrà comunque confrontarsi, nei prossimi anni, con le sfide che ruotano attorno ai tre elementi fondativi che hanno rappresentato le basi del suo successo: fiducia, innovazione e protezione.

Mettendo in fila i principali ambiti di azione necessari per confermare il successo del modello di servizio del private banking, gli operatori hanno messo al primo posto (68% degli associati di Aipb) la capacità di rendere il settore attrattivo per le giovani generazioni da affiancare ai professionisti con esperienza. La rilevazione effettuata ogni biennio sulla composizione per etá dei banker mostra una riduzione dei professionisti tra i 30 e i 40 anni dal 21% del 2012 al 13% del 2020 e contemporaneamente una salita del peso della fascia tra i 50 e 60 dal 27% al 41%.

Al secondo posto (61% degli associati), la capacità di trasferire la fiducia guadagnata alle future generazioni di clientela. Tipologie di clienti che per l'89% degli associati Aipb impiegherà la propria ricchezza in modo sostanzialmente differente rispetto alle generazioni precedenti. È una convinzione giustificata dalle evoluzioni in atto in ambito sociale e culturale che vedono in prospettiva, ad esempio, piú donne tra i decisori finanziari; clienti nativi digitali abituati all'utilizzo di vari canali per entrare in relazione con la banca e che considerano un prerequisito un'operatività on line completa, veloce ed efficiente; maggiore mobilitá della clientela; maggiore interesse per investimenti innovativi e nuove tipologie di professionisti.

Al terzo posto (43% degli associati), emerge la tecnologia come motore di innovazione del servizio per meglio conoscere i bisogni della clientela e fornire soluzioni adeguate. Il 93% degli operati di private banking prevede, infatti, una accelerazione degli investimenti nei processi di innovazione.

Al quarto posto, la tutela del patrimonio nel tempo (25% degli associati), sulla quale avranno un impatto le evoluzioni degli assetti familiari, l'allungamento della speranza di vita, la riduzione del welfare pubblico e gli impatti di percorsi professionali meno definiti. Il 96% degli operatori di private banking registra che la percezione dei rischi da parte delle famiglie private si è affinata ed è cresciuto il numero di coloro che pensano sia necessario coprirsi dai rischi prima di ragionare sulla gestione degli investimenti (64% della clientela), rispetto a coloro che ritengono il loro patrimonio sufficiente per proteggersi dagli imprevisti che possono avere un forte impatto sul patrimonio familiare (51% della clientela). Una protezione che la maggioranza dei clienti del private banking gradirebbe affidare alla propria banca (54%).

Dal 2007, anno in cui il private banking ha cominciato a misurarsi, il settore ha registrato una crescita costante (Cagr consolidato a giugno 2022 +6,6%), superiore a quella della ricchezza italiana (+1,4%) e del Pil (-0,3%). Una crescita che evidenzia la capacitá dell'industria di affrontare e superare con successo le fasi critiche legate ai cicli economici e alle fasi alterne dei mercati. In un anno complesso come il 2022, l'industria ha comunque segnato risultati positivi evidenziando, nel primo semestre, una nuova raccolta del 4,1% degli Aum, dato che si confronta con la variazione del -0,2% degli operatori retail.

"Anche in un anno straordinariamente complesso come il 2022, il Private Banking ha saputo proseguire nel suo virtuoso percorso di crescita.

L'ulteriore sviluppo dell'industria continuerá a fondarsi sulla centralitá della consulenza e del Private Banker e sugli elementi chiave che ne hanno determinato il successo: fiducia, innovazione e protezione", ha dichiarato il presidente di Aipb, Andrea Ragaini commentando lo studio.

"Servono interventi strutturali sul mercato dei capitali che introducano incentivi e regole e che consentano all'industria di rispondere al meglio alle esigenze di protezione e sviluppo del patrimonio delle famiglie. La nostra associazione si è piú volte soffermata sulle azioni che si potrebbero intraprendere: l'ulteriore sviluppo dei Private Market potrebbe, per esempio, portare benefici non solo ai nostri clienti, ma al sistema Paese nel suo complesso. Continueremo quindi a lavorare in questa direzione, partecipando alle consultazioni pubbliche su molteplici temi strategici per il settore per contribuire così alla costruzione di una regolamentazione sempre più al passo con i tempi", ha aggiunto il Vicepresidente Aipb, Andrea Ghidoni.

claudia.cervini@mfdowjones.it

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2215:00 nov 2022


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November 22, 2022 09:00 ET (14:00 GMT)