ROMA (MF-DJ)--Un nuovo miracolo economico è "possibile", ma è

necessario ricostruire "insieme un nuovo clima di fiducia, con slancio

morale per una nuova fase economica, sociale e civile". Le banche sono "in prima linea" per continuare a fare la loro parte. E' quanto sottolineato da Antonio Patuelli, presidente dell'Abi, durante l'assemblea annuale dell'associazione che quest'anno si è svolta in streaming.

Seppure in un "complesso e drammatico contesto, le banche hanno continuato a operare nonostante tutto, non si sono mai fermate" e hanno realizzato "straordinari sforzi" anche a supporto delle misure eccezionali economiche e sociali europee e italiane "per evitare che il Covid travolgesse l'economia e l'occupazione". Le banche hanno reso possibili operazioni finanziarie di massa per prevenire le crisi delle imprese, finora con diversi milioni di pratiche decise di moratoria e circa 2,3 mln di prestiti nuovi o ampliati, piú o meno garantiti, per oltre 200 miliardi di euro: "un'opera colossale che continua, che deve continuare almeno fin quando la pandemia non sará debellata, senza interrompere anzitempo queste iniziative che dovranno progressivamente diminuire solo dopo che la ripresa si sará sviluppata. Inoltre le banche sono molto impegnate a sostegno dei giovani, innanzitutto per i nuovi mutui molto agevolati loro dedicati".

L'Italia uscirà dalla pandemia ancor più indebitata: "il risanamento

finanziario non dovrá gravare ulteriormente sulle imprese (che sarebbero

penalizzate nella concorrenza internazionale), nè sulle famiglie", ha

precisato Patuelli sottolineando la necessitá di "correggere l'lrap, di

dubbia costituzionalitá, che grava sulle imprese a prescindere dal

reddito che producono o meno".

Secondo il presidente dell'Abi un contributo alla ripresa potrebbe venire stimolando i risparmiatori a investire. "Occorre promuovere una grande crescita economica e sociale con imponenti investimenti per un forte sviluppo sostenibile, utilizzando al meglio i fondi della Ue e incentivando i risparmiatori italiani a investire non solo in Titoli di

Stato, ma anche in obbligazioni convertibili e in azioni di societá". "E'

necessario incoraggiare i risparmiatori a investire, distinguendo fiscalmente gli investimenti a medio e lungo termine dei "cassettisti", che non debbono essere equiparati agli speculatori, ma incoraggiati ad investire con aliquote fiscali decrescenti in proporzione alla durata degli investimenti liberamente scelti", ha continuato Patuelli spiegando che "questa riforma rafforzerebbe i risparmiatori, le imprese italiane, frequentemente gracili, e lo Stato". Oggi il tasso medio di rendimento sui depositi in conto corrente è lo 0,03%, gravato dal 26% di imposte. Il gettito per lo Stato è "irrilevante. Se i risparmi venissero fiscalmente agevolati, con aliquote progressivamente ridotte in proporzione alla durata degli investimenti, mediamente piú redditizi dei depositi in conto corrente, l'aumento dei rendimenti remunererebbe maggiormente i risparmiatori e lo Stato".

Con le risorse europee e i risparmi privati di famiglie e imprese, l'Italia ha la possibilitá di "grandi investimenti, per un accelerato

sviluppo sostenibile per la crescita economica, sociale e civile". Le

banche "sono in prima fila in questo grande sforzo che necessita in

ciascuno piú intensi valori e intransigenza morale, piú rigore per la

legalitá, nei doveri e nei diritti, piú impegno sociale e civile, meno

miope egoismo, piú sensibilitá diffuse anche per la solidarietá, per

nuove speranze anche di giustizia sociale, per la tutela di tutte le

libertá civili, economiche, sociali ed ambientali e per la forte crescita

dei processi di civilizzazione ovunque".

La pandemia porta anche crisi aziendali che occorre innanzitutto "prevenire gestendo il rischio di credito, valutando l'effettiva capacitá

dei debitori di rimborsare e non ritardando gli appostamenti prudenziali

nei bilanci -ha sottolineato- Non giovano a nessuno gli eccessi di

rigiditá, anacronistici con la pandemia, come la nuova definizione di

default e il rigido calendario di deterioramento e svalutazione dei

crediti che sono stati pensati ben prima del Covid". Per i nuovi crediti

deteriorati e deteriorandi "occorrono tutte le misure che sono state utili per ridurre quelli preesistenti: sarebbero utili anche le tanto attese cosiddette bad banks".

La sentenza per il "caso Tercas" ha introdotto "certezza del diritto e maggiore credibilità per le Istituzioni europee. Si tratta di nostre

soddisfazioni innanzitutto morali che hanno tolto equivoci e rivitalizzato in pieno l'operativitá, a minori costi, dei salvataggi bancari con i metodi della prevenzione". E' "apprezzabile che il governatore della Banca d'Italia abbia "autorevolmente" affermato sui salvataggi bancari che la risoluzione con bail in "non va bene per le piccole banche non sistemiche per le quali si adatta meglio l'intervento di un fondo di garanzia dei depositi in grado di assicurare un'uscita ordinata dal mercato senza che si verifichi una liquidazione disordinata che distruggerebbe valore".

Patuelli ha poi messo in evidenza la necessità di "porre argini al disordine delle cripto valute, che valute non sono, e ai fortissimi rischi di illegalitá che nascondono". Occorre "costituzionalizzare" il Web, combatterne "costantemente gli abusi e garantirne la sicurezza dagli

infiniti rischi di illegalitá, sopraffazioni e disuguaglianze: dovrebbe

essere una missione fondamentale dell'Onu per garantire a ciascuno

l'uguaglianza dei doveri e dei diritti".

La Ue, ha proseguito, deve impegnarsi a fondo per uno spazio comune di tutela dei dati, mentre l'Italia ha "molti motivi per ospitare la sede dell'Autoritá europea antiriciclaggio". "Molto importante il progetto della Bce per l'euro digitale che porterá legalitá e stabilitá in quelle transazioni e profonde modificazioni al far banca, a cui occorre predisporsi tempestivamente", anche se "la rivoluzione del digitale richiede maggiore tutela dei dati e non deregolamentazioni".

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July 06, 2021 09:01 ET (13:01 GMT)