MILANO (MF-DJ)--Ancora una volta dovrebbe essere Milano contro Amsterdam. Nel 2017 la sfida riguardava l'assegnazione della nuova sede dell'agenzia europea del farmaco (Ema), questa volta invece riguarderà il Tribunale Unificato dei Brevetti (Tub) il cui iter di assegnazione si è finalmente sbloccato dopo mesi di standby e che ancora una volta vedrà in prima fila il capoluogo meneghino.

Sulla tempistica c'è ancora incertezza a causa del ritardo nella ratifica dell'accordo istitutivo del Tribunale Unificato dei Brevetti (Tub) da parte della Germania e dell'impatto della Brexit sul sistema del brevetto unitario. L'accordo era stato ratificato da 16 Stati membri Ue, mancava solo la Germania. «L'iter parlamentare per la ratifica dell'accordo da parte della Germania si era concluso il 18 dicembre 2020, ma la ratifica è stata subito contestata con due ricorsi.

Ora la Corte costituzionale tedesca ha respinto tali ricorsi, dando il via libera alla ratifica», spiega a MF-Milano Finanza Laura Orlando, Italy managing partner ed Emea co-head del settore life sciences dello studio legale Herbert Smith Freehills. La decisione dei giudici tedeschi «fa venir meno l'ostacolo che impediva la ratifica da parte della Germania», spiega Orlando, che nel 2013 era stato deciso fosse fondamentale insieme a quelle di Francia e Regno Unito. Ed ecco che torna in gioco Milano. «Se il recesso dall'accordo da parte del Regno Unito sarà confermato, come sembra inevitabile, la sede centrale del Tub in materia Life Sciences, che era stata inizialmente assegnata a Londra, dovrà andare ad uno Stato membro scelto tra i Paesi con il maggior numero di brevetti europei depositati nell'anno precedente la firma dell'accordo medesimo, ovverosia il 2012», spiega l'avvocato. Il Paese con il maggior numero di brevetti europei nel 2012, dopo il Regno Unito, era proprio l'Italia, «che sarebbe quindi in pole position per l'assegnazione e ha già candidato la città di Milano». Concorrenti? «Sembra che l'unica altra credibile candidata sia Amsterdam», continua Orlando. Dal punto di vista formale, però, continua il legale, «la candidatura italiana è più solida, perché si basa sul criterio stabilito dagli stati membri, che era quello di guardare al numero di brevetti europei depositati nell'anno precedente alla firma del Trattato istitutivo del Tub».

fch

(END) Dow Jones Newswires

August 06, 2021 03:21 ET (07:21 GMT)