MILANO (MF-DJ)--I numeri lasciano senza fiato: la capitalizzazione dell'intero mercato delle criptovalute ha superato i 1.000 miliardi di dollari e nella serata di venerdì 8 il bitcoin scambiava intorno ai 41.100 dollari poco dopo aver toccato l'ennesimo record storico a 41.962.

Da notare che la criptovaluta aveva sfondato per la prima volta quota 20 mila lo scorso 6 dicembre, meno di un mese fa, e nel 2020 il suo prezzo è quadruplicato. In termini di capitalizzazione il mercato del bitcoin vale 763,2 miliardi di dollari e si sta avvicinando a Tesla (814 miliardi), la società che ha fatto diventare Elon Musk l'uomo più ricco del mondo, mentre ha già superato Facebook (754,6 miliardi) e la cinese Tencent (708,9 miliardi). Ormai surclassata la Berkshire Hathaway (547 miliardi) di Warren Buffett, noto per aver definito il bitcoin «veleno per topi».

In questa classifica la criptovaluta si colloca quindi al 7° posto (al primo svetta Apple con 2.215 miliardi). O all'ottavo, se si considera anche l'oro con i suoi oltre 9.000 miliardi. E qui arrivano i gemelli Winklevoss, quelli della famosa disputa con Mark Zuckerberg per Facebook, fondatori della borsa di criptovalute Gemini e tra i maggiori possessori individuali di bitcoin, che da tempo portano avanti questa tesi: se il bitcoin è davvero l'oro digitale, allora, basandosi sulle rispettive attuali capitalizzazioni, può arrivare fino a 500 mila dollari. Più prudente la stima di JpMorgan (la banca guidata da Jamie Dimon, che nel 2017 definì «una truffa» il bitcoin) che lo vede a 146 mila dollari (non si sa quando, però).

Se la bolla del 2017 scoppiò a fine dicembre facendo precipitare la criptovaluta da quasi 20 mila dollari ai 3.200 del dicembre 2018, stavolta la situazione è completamente diversa: allora a trainare il mercato erano i piccoli investitori in cerca di fortuna e in preda alla febbre del gioco, in maggioranza studenti cinesi, giapponesi e sudcoreani. Adesso sono gli investitori istituzionali a trainare il mercato. Gente con le spalle larghe. L'esempio più eclatante è MicroStrategy, società di consulenza guidata da Michael Saylor che nel giro di pochi mesi ha investito un miliardo di dollari. Persino l'antichissima compagnia assicurativa del Massachusetts, MassMutual, ha comprato bitcoin e in Italia Banca Generali è entrata nel capitale di Conio, piattaforma di scambio e custodia del bitcoin guidata da Christian Miccoli, ex ad di CheBanca. A essere in preda al mitico Fomo (Fear Of Missing Out), ovvero il timore di perdere il treno che scatena la corsa agli acquisti, sono i detentori di grandi capitali e nel mondo cripto girano voci di ordini massicci partiti dal Liechtenstein. È quindi in corso una mutazione antropologica del bitcoiner-tipo: da nerd ignorante di finanza e con pochi soldi in tasca ai super-ricchi. D'altronde Carlo De Benedetti lo scorso novembre aveva dichiarato: «Non sarei stupito di vedere raddoppiare il valore del bitcoin nel giro di sei mesi». Obiettivo raggiunto in un mese e mezzo.

fch

(END) Dow Jones Newswires

January 11, 2021 02:58 ET (07:58 GMT)