MILANO (MF-DJ)--Un investimento da 264 miliardi di dollari per soffocare sul nascere qualsiasi tentativo di concorrenza. Stando a un'analisi di Refinitiv, da inizio anno le grandi compagnie tecnologiche hanno comprato 9.222 startup con una valutazione inferiore al miliardo di dollari. Si tratta di un numero senza precedenti, superiore del 40% rispetto ai massimi del 2000, per una spesa anch'essa da record. In alcuni casi queste operazioni rispondono a logiche industriali, in altri hanno il solo scopo di bloccare l'affermazione di potenziali avversari.

Secondo le stime di uno studio del 2019, per esempio, Facebook ha chiuso circa la metà delle giovani società acquisite. Talvolta, insomma, per le big tech la leva m&a sembrerebbe uno strumento non per accelerare la propria crescita, ma per interrompere quella altrui. Il problema è che spesso questo shopping sfugge all'occhio delle autorità antitrust. Le transazioni al di sotto dei 92 milioni di valore non devono essere notificate alla Federal Trade Commission americana e nel settore tecnologico, calcola Refinitiv, ne sono state completate 8451 nel 2021 per una spesa totale di 65,6 miliardi di dollari.

Ancora più raro è che la Commissione europea sia chiamata a giudicare la liceità di eventuali killer acquisition. La sua competenza non dipende dal valore dell'acquisizione quanto dai ricavi delle imprese coinvolte, tanto che Bruxelles non esaminò nel 2014 l'acquisto da 19 miliardi di WhatsApp da parte di Facebook perché all'epoca l'app di messaggistica fatturava soltanto 10 milioni di dollari. L'attività dei serial killer della concorrenza, tuttavia, potrebbe a breve incontrare nuovi ostacoli. La Ftc ha da poco pubblicato gli esiti di un'inchiesta sulle piccole acquisizioni di Amazon, Facebook, Google, Apple e Microsoft da cui è emerso che delle 616 operazioni m&a concluse fra 2010 e 2019, l'85% si è attestato sotto la soglia di fatturato rilevante. Un buco su cui la nuova presidente dell'autorità americana, Lina Khan, intende al più presto mettere una toppa. Nel frattempo, la Commissione europea si è già adoperata per aumentare il proprio spettro di indagine in collaborazione con i regolatori dei Paesi membri. «Lavoriamo a stretto contatto con le autorità nazionali affinché ci sottopongano operazioni che hanno le caratteristiche delle killer acquisition», aveva spiegato la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, in un'intervista a Milano Finanza. «Tramite il sistema di rinvio dagli Stati Membri sono già stati sottoposti all'attenzione della Commissione due casi che verranno decisi nei prossimi mesi». Così ad agosto, su suggerimento dell'antitrust austriaco, Bruxelles ha aperto un'inchiesta sull'acquisto della startup Konsumer da parte di Facebook.

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(END) Dow Jones Newswires

September 21, 2021 02:37 ET (06:37 GMT)