ROMA (MF-DJ)--"La questione forte che poniamo al governo, non è tanto sulle chiusure, quanto sulla vera partita: adoperarsi per comprare vaccini. Lo slogan per superare il covid è solo uno: vaccini, vaccini, vaccini, questa è la priorità assoluta. Non sono d'accordo su un altro lockdown".

Lo afferma alla Stampa il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, aggiungendo che "il resto sono rimedi palliativi e misure di difesa, mentre dobbiamo andare all'attacco. Non stare chiusi in una difesa che annulla la nostra economia. Un vaccino somministrato una settimana prima consente a una persona di vivere in tranquillità e fare il suo lavoro".

Fin qui il governo "si è chiuso in logiche di diplomazia europea, ora deve andare all'attacco. Non si possono spendere 80 euro per un tampone molecolare e metterci a guardare i pochi euro in più su un vaccino che costa 3 euro come Astrazeneca e 20 come Pfizer o Moderna. Spendiamo il doppio per i vaccini, che ci danno forza per affrontare il virus. Il vero messaggio al governo è: passiamo dalle discussioni sulle modalità di chiusura a una politica che ci dia vaccini".

In concreto significa "tre cose: il governo si muova di più sul piano internazionale per reperire vaccini. Lo facciano le Regioni, ma soprattutto lo Stato, con la capacità di portarne di più di quanto ad oggi il vincolo all'Europa ci consente, come hanno fatto Israele e la Gran Bretagna".

"Il vincolo Ue c'è e resta, ma si trovi il modo per avvalerci di una parte di mercato. Non possiamo restare imbrigliati, quando noi come Regioni abbiamo una macchina organizzativa con il motore della Ferrari che procede alla velocità di una 500. Oggi al Palazzetto dello sport di Firenze ne somministriamo mille al giorno quando potremmo darne 4-5 mila. Secondo punto, possiamo acquistare le licenze. Se le case farmaceutiche ci danno meno vaccini, ci autorizzino ad avere la loro licenza per produrli noi. Il sistema di imprese toscane lo potrebbe fare in tempi rapidi, anche considerando che ogni anno, di qui a tre anni, il vaccino andrà fatto. Quindi andrà prodotto".

C'è poi il discorso delle chiusure regionali, "vanno trovati parametri semplici e comprensibili. La notizia della classificazione regionale, ogni settimana, va data il mercoledì o non il venerdì. Un ristoratore lo deve sapere almeno due giorni prima se deve chiudere o meno nel week end. La cabina di regia si riunisca dunque il mercoledì per dare la notizia. E sui criteri seguiti, basta con sistemi algebrici che si prestano alla discrezione. I criteri devono essere: contagi, terapie intensive e ricoverati in ospedali. Su questi tre elementi si decida ogni settimana chi cresce e chi scende. Così si evitano molte proteste, perché la popolazione comprende il sistema. Criteri oggettivi e non ingegneria matematica", conclude.

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February 22, 2021 02:41 ET (07:41 GMT)