MILANO (awp/ats/ans) - Le guerre, dall'Ucraina al Medio Oriente, hanno spinto la spesa per la difesa a un record: a livello globale è arrivata a sfiorare i 2.500 miliardi di dollari con una crescita del 6,8% a 2.443 miliardi nel 2023, pari a 306 dollari a persona.
A beneficiarne sono stati i bilanci delle aziende dell'industria degli armamenti: se si considerano quelle con i ricavi legati alla sicurezza superiori a mezzo miliardo di euro, il giro d'affari dell'industria mondiale della difesa ha sfiorato i 615 miliardi l'anno scorso (+9,8%) e crescerà ancora.
Secondo uno rapporto sul settore dell'area studi di Mediobanca, che ha esaminato 40 multinazionali che rappresentano il 60% del giro d'affari globale i ricavi saliranno del 9% alla fine di quest'anno, a un ritmo più che doppio rispetto a quello del Pil globale (+3,2%) con i gruppi europei in accelerazione rispetto ai big statunitensi. E continueranno ad aumentare l'anno prossimo (+12%).
Dallo studio di Mediobanca arriva anche una conferma con la fotografia delle 100 maggiori aziende italiane della difesa: una piramide con in testa Leonardo e Fincantieri, entrambi controllati dallo Stato, che ha generato utili netti cumulati nel triennio 2021-2023 pari a 4,5 miliardi e profitti record l'anno scorso per 1,6 miliardi (+11,2% sul 2021). Il fatturato delle top100 italiane è stato di 40,7 miliardi nel 2023, per poco meno della metà dalla difesa e pari a circa 20 miliardi (+6,6% sul 2022 e +14,7% sul 2021) con un valore aggiunto che valle lo 0,3% del Pil italiano.