Franklin Resources, Inc. presenta interessanti prove tecniche per anticipare un'inversione della tendenza di fondo.
Punti forti
● Al netto di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti, i margini dell'azienda risultano particolarmente elevati.
● Il gruppo genera margini elevati e presenta quindi una redditività molto forte.
● La situazione finanziaria della società appare eccellente, il ché le conferisce una notevole capacità di investimento.
● Con un rapporto prezzo/utili a 11.25 per l'esercizio in corso e 10.47 per l'esercizio 2022, i livelli di valutazione del titolo sono molto bassi in termini di multipli di guadagno.
● Considerati i flussi di cassa positivi generati dall'attività, il livello di valorizzazione dell'azienda è una risorsa.
● Nell'ultimo anno, gli analisti hanno regolarmente rivisto al rialzo le stime sul fatturato della società.
● Recentemente le aspettative di fatturato da parte degli analisti sono notevolmente aumentate.
● Negli ultimi 12 mesi, gli analisti hanno rivisto ampiamente al rialzo le stime di redditività per i prossimi esercizi.
● Gli analisti hanno sostenuto l'evoluzione positiva delle attività del gruppo con un cambio al rialzo delle previsioni di utile netto per azione.
● Negli ultimi quattro mesi, il prezzo obiettivo medio degli analisti è stato ampiamente rivisto al rialzo.
Punti deboli
● Storicamente, il gruppo ha spesso generato guadagni al di sotto delle aspettative del consensus.
Franklin Resources, Inc. è specializzata nella gestione di fondi di investimento. L'attività del gruppo è organizzata in 2 aree: - servizi di investimento: attività assicurata dai marchi Franklin, Templeton, Legg Mason, Benefit Street Partners, Brandywine Global Investment Management, Clarion Partners, ClearBridge Investments, ecc. Alla fine di settembre 2023, il gruppo aveva 1.374,2 miliardi di dollari di attività in gestione; - servizi finanziari: attività bancarie al dettaglio, private banking e credito al consumo (credito per l'automobile, prestito ipotecario, mutuo, ecc.) Le vendite nette sono distribuite geograficamente come segue: Stati Uniti (74,9%), Americhe (3,3%), Lussemburgo (14,4%), Europa/Medio Oriente/Africa (3,5%) e Asia/Pacifico (3,9%).