MILANO (MF-DJ)--Negli ultimi dieci anni nell'economia europea è avvenuta una "rivoluzione copernicana". Motore del sistema economico (con quasi il dieci per cento del Pil) erano le costruzioni. Ora invece questo comparto non supera il sei per cento (4,9 per cento in Italia), mentre le attività sono concentrate nel mondo dei servizi agli immobili. Dalla gestione, alla valutazione, al project management: una intera filiera di attività che era marginale nel secolo scorso e che oggi rappresenta oltre il tredici per cento del Pil e circa mezzo milione di addetti in Italia.

Sono questi alcuni dei dati del "Rapporto sulla filiera dei servizi immobiliari in Europa e in Italia" realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con le principali società di servizi italiane, presentato oggi a Milano nel corso del seminario di approfondimento FUTU.RE.

"Da oltre dieci anni - ha affermato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, in apertura del seminario - la filiera dei servizi immobiliari si innova continuamente per adattarsi alla nuove esigenze della società e della domanda. Quello che non cambia è l'importanza del comparto nella formazione della ricchezza nazionale, con il peso di servizi, costruzioni e sviluppo rimasto sostanzialmente invariato. La crisi pandemica ha modificato i bisogni, inducendo le società a implementare la tipologia di servizi erogati, con ampliamenti societari e fusioni che hanno caratterizzato questo lustro. In sintesi, le competenze sono cresciute, il patrimonio gestito e lavorato è molto più ampio, il numero di servizi erogati è aumentato, la qualità degli stessi, anche complice un coinvolgimento complessivo della tecnologia nelle varie fasi, è migliorata, la numerosità delle attività su misura si è estesa, ma i fatturati complessivi sono rimasti stabili, con alcune differenze tra i comparti".

com/mcn

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2719:00 ott 2022


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