ROMA (MF-DJ)--Da martedì 12 luglio ci sono tre nuovi soci che controllano la Dicembre società semplice, il veicolo torinese che da decenni regge le sorti dell'impero Agnelli-Elkann. Un normale passaggio azionario? Non proprio. Perché i nuovi soci -che prendono il posto di John, Lapo e Ginevra Elkann- sono tre persone defunte da tempo: Gianluigi Gabetti, Cesare Romiti, ovvero i due principali collaboratori di Gianni Agnelli morti nel 2019 e nel 2020, e la vedova dell'Avvocato, Marella Caracciolo, anche lei scomparsa nel 2019.

Lo scrive MF-Milano Finanza spiegando che è l'effetto di un pasticcio legal-burocratico che potrebbe avere effetti nella partita ben più ampia per le eredità multimiliardarie dell'ex patron di Fiat e poi della moglie, messe in discussione dalla loro figlia Margherita. La storia della Dicembre è stata a lungo avvolta nel mistero. I consulenti dell'Avvocato avevano individuato in questa forma giuridica la struttura che potesse garantire il massimo della riservatezza sui poteri e gli equilibri nella famiglia torinese. Per gestire la Fiat e le altre ricche partecipazioni del gruppo si fece ricorso alla società semplice, di solito usata da contadini e micro-imprenditori, perché non richiede formalità né deposito di atti e bilanci in Camera di Commercio.

Per anni la Dicembre, creata nel 1984, non ha dunque pubblicato un atto, un elenco soci o un bilancio, fino a che una serie di richieste giudiziarie avanzate da Margherita Agnelli (de Pahlen in seconde nozze) non sono riuscite a squarciarne il velo.

Solo nel 2021 si è venuto a sapere che della Dicembre ss, attraverso complessi passaggi di donazioni, acquisizioni di nuda proprietà e riunificazioni di diritti post mortem, erano diventati soci i tre figli maggiori di Margherita, ovvero John Elkann con il 60% e i suoi fratelli Lapo e Ginevra con il 20% a testa. In applicazione del principio della casa che «in famiglia comanda un Agnelli per volta», il primogenito ha dunque avuto legalmente il controllo della società e da lì, a cascata, della holding olandese Giovanni Agnelli Bv (veicolo dei vari rami famigliari che ha preso il posto della storica Accomandita) e quindi di Exor con le sue partecipazioni in Stellantis, Ferrari, Juventus, Chn e gli 8,6 miliardi appena incassati dalla vendita della società di riassicurazione Partner Re.

Solo che per Margherita, assistita in questo difficile scalata giudiziaria dal suo nuovo legale, l'avvocato milanese Dario Trevisan, la documentazione presentata dal notaio Remo Morone alla Camera di Commercio di Torino per attestare i vari passaggi societari non era regolare e quindi non poteva essere accettata. Per un anno al tribunale del capoluogo piemontese è andato avanti un complicato ricorso che verteva appunto sulla irregolarità delle iscrizioni dei nuovi soci. Come scrive la sesta sezione civile del tribunale di Torino presieduta da Vittoria Nosengo nel decreto del 7 luglio, per la Dicembre ss «non risulta l'iscrizione dell'atto notarile ricognitivo che, in sostanza, ha ricostruito, alla presenza e con la volontà di tutti i soci, le vicende societarie dell'ente dalla sua costituzione ad oggi, ma risultano invece iscritti i documenti allegati» ma senza le formalità necessarie, in quanto fotocopie di scritture private non autenticate prive dell'attestazione di conformità all'originale.

I tre Elkann sono corsi ai ripari, confermano fonti a loro vicine, depositando due giorni fa la declaratoria del notaio che - sempre secondo le fonti - è l'atto che mancava a causa di un errore nei codici con i quali tali atti vengono iscritti nei pubblici registri. Insomma un pasticcio all'italiana su fogli di carta dai quali dipende il controllo di un impero che vale circa 30 miliardi di euro. Ora le carte verranno vagliate per consentire ai tre Elkann di tornare ad essere pienamente soci della Dicembre.

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1408:56 lug 2022


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July 14, 2022 02:56 ET (06:56 GMT)