LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio estendono il calo della vigilia, in quanto il prolungamento dei lockdown in Cina per frenare la diffusione del Covid-19 ha esacerbato i timori che un rallentamento dell'attività economica a livello globale possa influenzare la domanda di carburante.

Intorno alle 12,40 i futures sul Brent perdono 14 centesimi, o lo 0,16%, a 87,86 dollari al barile, vicino ai minimi di fine gennaio. I futures sul greggio statunitense scivolano di 17 centesimi, o dello 0,21%, a 81,77 dollari al barile, vicino al minimo di metà gennaio.

La città cinese di Chengdu ha esteso le misure di lockdown per la maggior parte degli oltre 21 milioni di abitanti nel tentativo di prevenire un'ulteriore trasmissione del Covid-19, mentre in altre parti del paese è stato imposto il divieto di viaggiare durante le prossime festività.

A dare un po' di sostegno ai prezzi la minaccia del presidente russo Vladimir Putin di fermare le esportazioni di petrolio e gas del paese se gli importatori europei dovessero imporre un tetto ai prezzi, cosa che la Ue ha annunciato soltanto poche ore dopo.

Gazprom ha già interrotto i flussi dal gasdotto Nord Stream 1, tagliando una percentuale sostanziale delle forniture all'Europa.

Altrove, in risposta all'impennata dei prezzi dell'energia, la nuova premier britannica Liz Truss eliminerà il divieto di fracking e cercherà di sfruttare maggiormente le riserve del Mare del Nord, secondo quanto riportato dal Telegraph.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Gianluca Semeraro)