BRUXELLES (Reuters) - L'Unione europea ha proposto un tetto massimo al prezzo del gas russo, dopo che il presidente Vladimir Putin ha minacciato di bloccare tutte le forniture se fosse stata presa una simile decisione, aumentando il rischio di razionamenti in alcuni dei Paesi più ricchi del mondo quest'inverno.

L'escalation della situazione di stallo minaccia di far salire ancora di più i prezzi del gas in Europa, aggiungendosi alle bollette già esorbitanti che i governi Ue stanno pagando per evitare il collasso dei propri fornitori di energia e per sostenere i consumatori in vista dei mesi freddi. 

L'Europa ha accusato la Russia di utilizzare le forniture energetiche come ritorsione alle sanzioni occidentali imposte a Mosca per l'invasione dell'Ucraina. La Russia imputa a tali sanzioni la colpa dei problemi di rifornimento di gas, che attribuisce a guasti dei gasdotti.

Venerdì i ministri dell'Energia Ue terranno una riunione d'emergenza per discutere di come affrontare la crisi energetica.

"Proporremo un tetto al prezzo del gas russo... Dobbiamo tagliare le entrate della Russia che Putin usa per finanziare questa atroce guerra in Ucraina", ha detto ai giornalisti la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

La Commissione proporrà anche altre misure, tra cui una riduzione obbligatoria dell'uso dell'elettricità nelle ore di punta e un tetto massimo di 200 euro per megawattora al prezzo dell'energia elettrica prodotta da generatori che non funzionano a gas.

Secondo un documento visionato da Reuters, la Ue si pone anche l'obiettivo di ridurre il consumo di elettricità mensile del 10%, rispetto allo stesso periodo degli ultimi cinque anni.

Parlando in precedenza a un forum economico a Vladivostok, Putin ha anticipato la manovra, minacciando di rompere i contratti di fornitura e affermando che l'Occidente rischia di essere "congelato" come la coda del lupo in una famosa fiaba.

"Ci saranno decisioni politiche che contraddicono i contratti? Sì, semplicemente non li rispetteremo. Non forniremo nulla se ciò è in contrasto con i nostri interessi", ha detto Putin.

"Non forniremo gas, petrolio, carbone, olio da riscaldamento, non forniremo nulla", ha aggiunto. 

L'Europa importa dalla Russia circa il 40% del proprio gas e il 30% del petrolio.

UNA CREPA TRA I MEMBRI UE?

Tuttavia, ci sono stati segnali di disaccordo tra i membri Ue riguardo al piano per il tetto sui prezzi. Il ministro ceco dell'Industria ha detto che dovrebbe essere rimosso dall'ordine del giorno della riunione di venerdì. La Repubblica Ceca ha la presidenza di turno della Ue.

"Secondo me non è una proposta costruttiva. È più un modo ulteriore per sanzionare la Russia che una vera soluzione alla crisi energetica in Europa", ha riferito l'agenzia di stampa ceca Ctk, citando le parole del ministro dell'Industria Jozef Sikela.

La crisi energetica che l'Europa sta affrontando si è acuita dopo che Gazprom ha interrotto completamente la fornitura di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1 verso la Germania, dichiarando di aver riscontrato una perdita di olio motore durante i lavori di manutenzione della settimana scorsa.

Putin ha respinto le affermazioni occidentali secondo cui Mosca starebbe usando il gas come arma per rompere l'opposizione all'invasione dell'Ucraina.

Il presidente russo ha affermato che la Germania e le sanzioni occidentali sono responsabili della mancata operatività del gasdotto e che l'Ucraina e la Polonia hanno deciso autonomamente di interrompere altre rotte di gas verso l'Europa.

Putin ha chiesto alla Germania di restituire una turbina della stazione di compressione di Portovaya del Nord Stream 1, che consentirebbe alla Russia di riprendere il pompaggio di gas.

L'impatto dell'impennata dei prezzi sta costringendo le aziende a ridurre la produzione e i governi a spendere miliardi per sostenere i consumatori.

Circa la metà della produzione di alluminio e zinco nell'Unione europea è stata interrotta a causa della crisi energetica, ha detto un'associazione industriale, che ha invitato il blocco a tagliare i costi per evitare la chiusura permanente degli impianti di produzione di metallo.

L'ente europeo per la regolazione del settore elettrico ha esortato i governi a fornire credito d'emergenza alle società energetiche che si trovano ad affrontare una stretta di liquidità dovuta a una maggiore necessità di garanzie, causata dall'aumento dei prezzi dell'energia elettrica.

In Germania, dove il governo sta spendendo 65 miliardi di euro per tutelare i consumatori e le imprese dall'impennata dei prezzi, un sondaggio ha mostrato che oltre il 90% delle medie imprese vede l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime come una minaccia importante o vitale. 

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Gianluca Semeraro)