A Wall Street Big Pharma nella bufera con nomina Kennedy

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 15 nov - Le borse europee chiudono deboli l'ultima seduta della settimana. Il Ftse Mib termina a -0,48%. Segno meno anche per Parigi (-0,58%) e Francoforte (-0,23%). Unica piazza positiva Madrid (+0,9%). A frenare i listini le parole del numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, secondo cui la Banca centrale americana non ha alcuna fretta di tagliare i tassi. "L'economia - ha detto ieri sera - ha compiuto progressi significativi verso i nostri obiettivi a doppio mandato di massima occupazione e prezzi stabili. Il mercato del lavoro rimane in condizioni solide. L'inflazione si è attenuata sostanzialmente dal suo picco e crediamo che sia su un percorso sostenibile verso il nostro obiettivo del 2%. I progressi sull'inflazione sono stati su vasta scala". La cautela di Powell sta trascinando a ribasso i listini americani con il Dow Jones che in questo momento cede lo 0,6%. Bersagliati dalle vendite in particolare i titoli del Pharma (che sono stati invece risparmiati a Piazza Affari) dopo la nomina di Robert F. Kennedy Jr., noto anti-vax, a capo del dipartimento della Salute. Sul fronte europeo da segnalare, invece, le parole del membro del consiglio esecutivo Bce, Piero Cipollone, secondo cui "l'attuale equilibrio dei rischi suggerisce che possiamo e dobbiamo ridurre ulteriormente l'attuale livello di restrizione della politica monetaria. Il ritmo e l'entità di questa riduzione dipenderanno dai dati in arrivo". Messaggio che dovrebbe far ben sperare in vista della prossima riunione della Bce di dicembre. Venendo ai singoli titoli di Piazza Affari, chiude da prima della classe Generali (+4,84%) dopo i conti che hanno messo in luce un aumento dell'utile, del risultato operativo e dei premi lordi. Acquisti anche su Mediobanca (+2,46%) e Diasorin (+1,86%). Bene anche le utility con A2a che chiude a +0,48% dopo la sospensiva del Consiglio di Stato sul decreto sulle aree idonee alle rinnovabili. Fronte opposto per Interpump (-2,5%) che alla vigilia ha comunicato risultati con profitti e ricavi in discesa. Prese di beneficio su Mps che chiude a -2,24% dopo la volata di ieri. Scivola in fondo al listino St (-3,88%) in scia ai cali di Applied Materials (che a Wall Street cede oltre il 7%) e ai farmaceutici. Sul valutario, l'elezione di Trump continua a sostenere il biglietto verde, con l'euro che scivola a 1,0543 (da 1,0629 ieri in chiusura). Il dollaro/yen a 154,77 (da 156,04) e l'euro/yen a 163,19 (da 164,71). Il bitcoin tira il fiato e torna sotto 90.000 dollari ed è scambiato a 89.698 dollari. L'oro è in leggero calo a 2.568,60 dollari l'oncia e si avvia a chiudere la settimana peggiore in oltre tre anni. In calo il petrolio, dopo che l'Aie ha tagliato le stime sulla domanda del prossimo anno (Wti -0,7% a 68,22 dollari al barile, Brent -0,68% a 72,07 dollari). Poco mosso il gas che ad Amsterdam scambia a 46,30 euro al megawattora (+0,17%).

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(RADIOCOR) 15-11-24 17:43:17 (0566)NEWS,ENE,PA,ASS 3 NNNN


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November 15, 2024 11:43 ET (16:43 GMT)