Nessuna sorpresa dal punto di vista operativo, con un volume di premi equivalente allo scorso anno — anche se, al netto dell'inflazione, diminuisce sensibilmente — e un business mix ancora suddiviso per un terzo in assicurazione danni e due terzi in assicurazione vita.

L'utile netto attribuibile agli azionisti è di 2,9 miliardi di euro, rispetto ai 2,8 miliardi del 2021. Non ci sono sorprese neppure in termini di solvibilità, che è in linea con i principali concorrenti europei come Axa e Allianz.

La performance consolidata è stata trainata al rialzo da un anno eccezionale nel segmento vita, con un aumento del 25% del risultato operativo — conseguenza diretta dell'inizio della ripresa dei tassi europei a lungo termine — nonostante una raccolta fondi in calo.

Il segmento danni registra un forte aumento dei premi, ma un combined ratio —misura della redditività della sottoscrizione — in calo. Il contributo al risultato consolidato è in tal senso equivalente a quello dello scorso anno.

Il segmento della gestione patrimoniale accusa il colpo derivante dagli scombussolamenti dei mercati finanziari nel 2022: la raccolta rimane buona attraverso la rete Banca Generali, ma la perdita delle commissioni di performance rappresenta un mancato guadagno di oltre 200 milioni di euro.

La somma di questi sviluppi porta il management a raccomandare un dividendo di 1,16 euro, rispetto agli 1,07 euro dello scorso anno. Se venisse votato — e non vi è motivo perché non lo sia — il rendimento raggiungerebbe il 6,3% al prezzo attuale di 18,44 euro per azione.

Del resto, la performance di Generali è paragonabile a quella di altri grandi assicuratori europei. Al pari dei suoi colleghi, negli ultimi dieci anni il gruppo italiano è stato scambiato in una fascia ben delimitata tra x6 e x10 gli utili.

L'attuale multiplo è tornato a questi livelli di resistenza, che gli ottimisti giustificheranno con la prospettiva di un aumento dei tassi di interesse. Altri, più scettici, preferiranno probabilmente attendere un ritorno ai livelli di supporto storici.

Va inoltre notato che Generali insiste sulla strategia di Axa, facendo a sua volta riacquisti di azioni, laddove nel secondo semestre dell'anno sono stati spesi 500 milioni di euro, a multipli di valutazione compresi tra x6 e x8 gli utili.