ROMA (MF-DJ)--Oggi bisogna "misurare l'impatto di un'azienda su tutto ciò che le sta intorno", non solo per la reputazione, ma anche per l'accesso al credito e il valore sui mercati. La pandemia ha riscritto le regole dell'industria e della competizione e le aziende che aspirano a essere veramente a prova di crisi "devono imparare ad adattarsi alla nuova economia nata nell'era del Covid".

Lo afferma in un'intervista ad Affari & Finanza di Repubblica, Mario Moretti Polegato, fondatore di Geox, aggiungendo che "stiamo entrando in un mondo nuovo dove le vecchie regole non funzionano più. Un mondo dove l'impresa per avere successo dovrà essere anche "sociale" e lo Stato e i privati dovranno imparare a collaborare tra di loro per il bene di tutti".

"La nuova economia è fondata secondo me sull'imprenditoria sociale. Il valore finanziario di un'impresa è importante ma nel futuro sarà ancora più importante misurare l'impatto di un'azienda sul mondo che la circonda. È importante avere credibilità su questo fronte non solo per una questione reputazionale, ma anche perché ti serve ad avere più accesso al credito".

"Il mondo sarà più digitale dopo la pandemia. E l'innovazione, come spiega il Next Generation Eu, sarà uno dei pilatri del futuro. Su questo futuro noi dobbiamo riuscire a mettere il cappello. Aiutando i lavoratori a formarsi per affrontarli. Saranno la chiave per la salvaguardia del posto di lavoro. Ma allo stesso tempo dovremo trovare il modo - e a questo deve pensare anche la politica - per sostenere chi non riuscirà ad adattarsi a questa metamorfosi e chi sarà lasciato indietro. Non possiamo permetterci di creare disuguaglianza e diversità e la guerra alla povertà deve essere una responsabilità di tutti".

"Le imprese italiane hanno tutte le carte in regola per avere successo nel mondo. Ma è chiaro oggi più che in passato che per essere competitivi bisogna portare al consumatore finale e al cliente prodotti con valore aggiunto. Per i beni generici noi non siamo concorrenziali", avverte.

"Pubblico e privato devono imparare in questa fase a lavorare assieme. Il problema è che oggi la politica fatica a capire le imprese, perché non le conosce. Noi sentiamo molto la mancanza di questo dialogo, anche solo sul tema della formazione e della università. Se non si apre questo canale di comunicazione e collaborazione ne pagheremo le conseguenze: i giovani laureati italiani continueranno ad andare all'estero, il livello culturale del Paese scenderà e molte imprese chiuderanno i battenti".

"Le imprese italiane sono più che pronte a fare questo salto di qualità. La politica deve però fare un passo in avanti per collegare le società al sistema Paese. Finora non si è riusciti e non credo sia colpa di un partito o di un altro. In molte altre nazioni questa collaborazione funziona già, vorrei che fosse così anche per l'Italia. I prossimi anni saranno decisivi. Molti Paesi in via di sviluppo cresceranno con grande rapidità e diventeranno nostri concorrenti, passando in poco tempo dal pallottoliere agli algoritmi. E per noi sarà ancora più complicato".

Sul Recovery fund "l'Italia è maestra nell'innovazione. Abbiamo centinaia di imprenditori geniali che hanno creato e inventato prodotti unici. È un valore che va recuperato. Si deve cominciare a coltivare questo valore nelle scuole, bisogna imparare a difenderlo riprendendo in mano la legge sulla proprietà intellettuale. E si deve sostenere con incentivi per aiutare a trasformare la creatività in impresa. Ci sono interi settori come la chimica, la moda e l'aereonautica dove possiamo contare ancora molto", sottolinea

Infine, "la sfida ora è aiutare a vaccinare anche i Paesi poveri. Se non si riesce, non si batte il Covid. E rischiamo di trovarci di fronte a una pandemia permanente", conclude.

pev

(END) Dow Jones Newswires

February 01, 2021 03:34 ET (08:34 GMT)